03 Luglio 2014
In una nota ufficiale l'associazione dei giovani avvocati critica Ligabue per alcune frasi contenute nell'ultimo singolo "Il Muro del Suono" che metterebbero in cattiva luce la categoria
Carte bollate. Avvocati contro Ligabue. No, non si tratta di del titolo del prossimo album di Correggio, ma di una vera e propria presa di posizione da parte della categoria contro il rocker emiliano, accusato di mettere in cattiva luce i penalisti e civilisti del Belpaese. In particolare, ad avercela con l’autore di “Certe Notti”èl’Unione Giovani Avvocati Italiani, che stigmatizza un verso de “Il Muro del Suono”, ultimo singolo tratto da Mondovisione, che metterebbe alla berlina la categoria: “La giustizia che aspetti èuguale per tutti, ma le sentenze sono un pelo in ritardo, avvocati che alzano il calice al cielo sentendosi Dio”. Un atto di accusa in grande stile, quello di Ligabue, che ha voluto criticare la giustizia che non funziona e quelle persone che traggono un profitto da tale stato di cose.
Nota ufficiale.Ligabue, che in Mondovisione ètornato ad essere di nuovo “politico e polemico”con i suoi versi, in effetti non racconta nessuna realtàsconvolgente, ma parla semplicemente dei mali che affliggono da tempo immemore la giustizia italiana. La cosa perònon èandata giùai giovani avvocati che attraverso una nota ufficiale hanno fatto sapere che “Il Muro del Suono”offre un’immagine distorta del loro lavoro e dipinge la loro “figura come demagogica e non collimante con la realtà”. L’Ugai ha chiesto un intervento di Ligabue affinchésmentisca la rappresentazione, offerta nella sua canzone, secondo cui“gli avvocati brindino a ciò, forse secondo il popolare mantra per cui ‘causa che pende rende’e che nessuno di noi ovviamente si sente vicino a qualsivoglia divinità”, ha spiegato l’Ugai. Al momento il rocker ha evitato di replicare scegliendo la via del silenzio.