Dall'Australia, il nuovo fenomeno pop. Guarda il video capolavoro "Somebody That I Used To Know" e vinci l'album "Making Mirrors"!
Gotye e il pop intelligente. Ha vinto la scommessa, l’eclettico Gotye, 32 anni il 21 maggio e già tre album capolavoro al proprio attivo. Nato in Belgio, ma cresciuto in Australia, questo personaggio da poco conosciuto dal pubblico internazionale ha conquistato i piani alti delle classifiche globali con Making Mirrors, un disco scritto e maturato durante un lungo isolamento spontaneo in un vecchio fienile nei pressi di Victoria. Lì, Wouter "Wally" De Backer, questo il nome di battesimo di Gotye, ha messo come sotto un microscopio i suoni che compongono ogni traccia di Making Mirrors, campionandoli, amplificandoli, assemblandoli tra loro o scomponendoli, e scolpendo così un disco che lo rappresenta appieno. Un disco che saccheggia l’universo “exotica” anni Cinquanta come le sfarzose orchestrazioni anni Sessanta, e soprattutto un disco che mette in perfetto equilibrio alchimie acustiche, vocali, ritmiche ed elettroniche. Fatalità, forse anche grazie all’originalissimo videoclip, è stato proprio uno dei brani più asciutti, minimali, di questo progetto, il singolo Somebody That I Used To Know, a catturare l’attenzione di critici e della grande audience pop. Il banco di prova, come è giusto che sia, è il palcoscenico, dimensione che Gotye ha voluto affrontare con una “band di dieci elementi dove tutti cantano e suonano più strumenti”. I nuovi show, ha spiegato, ”sono i concerti più ambiziosi che io abbia mai realizzato. Non useremo basi. Anche tutte le parti visive saranno lanciate dal vivo. Da tre mesi stiamo provando due volte a settimana ed è elettrizzante perché è pericoloso. Le cose potrebbero andare storte a ogni canzone. Amo complicarmi la vita”. Non ci resta che attendere il suo prossimo blitz nel Bel Paese.