105 MI CASA
03 Ottobre 2016
La vecchiaia è per molti sinonimo di preoccupazione e disagio e in tanti hanno paura di invecchiare troppo in fretta. Sembra poi che se si passa del tempo della propria vita a lottare con difficoltà economica e povertà il nostro cervello subisca un appannamento che facilità l’invecchiamento.
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine confermerebbe l’esistenza di un legame tra le forti difficoltà economiche e un peggioramento notevole delle funzioni cognitive. Inoltre, sembra che la povertà contribuisca ad un invecchiamento precoce nella fascia più debole della popolazione.
Negli Stati Uniti d’America la forte disuguaglianza tra ricchi e poveri è cresciuta a dismisura durante l’ultimo periodo e 4 americani su 5 avrebbero guardato la povertà in faccia almeno una volta nella loro vita.
Ma qual è l’effetto sulla salute della mente delle persone? I ricercatori hanno esaminato gli effetti della povertà e delle difficoltà economiche sulla funzione cognitiva usando i dati di reddito di 3400 adulti, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
I volontari sono stati separati e inseriti in 4 gruppi: 1) persone che non sono mai state povere, 2) persone che sono state in difficoltà economica per meno di ⅓ del tempo, 3) da ⅓ del tempo fino al 100% del tempo e, infine, 4) coloro che sono stati sempre poveri.
I ricercatori hanno misurato la memoria verbale e la capacità di ricordare le parole, le prestazioni che hanno a che vedere con la velocità e la capacità di rispondere ad uno stimolo quando un altro viene soppresso.
Dai dati è emersa la presenza di un possibile legame tra la maggiore esposizione alla povertà e il peggioramento delle funzioni cognitive, come la velocità di elaborazione.
La povertà e il disagio che le persone riescono a percepire contribuiscono a fare invecchiare il cervello. E voi cosa ne pensate?