A Washington una guardia robot si è "suicidata" gettandosi in un laghetto

La robotica sta facendo passi da gigante, è vero, ma chi avrebbe mai immaginato che anche i robot potessero soffrire lo stress come gli umani e arrivare a commettere una sciocchezza?

Stiamo parlando della "brutta fine" di Knightscope K5, il robot impiegato come addetto alla sicurezza presso la società di Consulenza e comunicazioni Gmmb che si è improvvisamente gettato nel laghetto artificiale di un centro commerciale di Washington.

Our D.C. office building got a security robot. It drowned itself.

We were promised flying cars, instead we got suicidal robots. pic.twitter.com/rGLTAWZMjn

— Bilal Farooqui (@bilalfarooqui) 17 luglio 2017

La compagnia l'aveva ingaggiato perché, al contrario di un dipendente in carne ed ossa, un robot non si sarebbe mai annoiato durante i lunghi turni di lavoro e avrebbe anzi potuto garantire un livello di guardia alto e costante. Chissà per quale motivo, invece, Knightscope K5 ha tragicamente deciso di porre fine alla propria "carriera" con un gesto estremo.

C'è chi dice che la scelta del robot sia una forma di ribellione contro la monotonia del suo lavoro e chi invece è più propenso a credere ad un malfunzionamento dei suoi circuiti. In effetti pare che il K5, robot dal peso di 135 kg, dotato di telecamere e sensori di movimento avanzatissimi, già nei mesi precedenti l'incidente avesse dato qualche segno di squilibrio prima subendo l'assalto di un uomo ubriaco (in seguito arrestato comunque grazie alla sua segnalazione), e poi urtando inavvertitamente un bambino piccolo.

Quale che sia la vera causa del suicidio di K5, comunque, non è mancata la solidarietà di "amici e colleghi", che hanno dedicato al robot un piccolo memoriale all'interno del centro commerciale.

"Like a candle in the wind..."

A makeshift memorial has been created on the charging pad of Steve, the suicidal robot of DC pic.twitter.com/vlpPZfvmbU

— Peter W. Singer (@peterwsinger) 18 luglio 2017

Photo credit: Twitter