07 Maggio 2013
Zucchero partirà presto per una lunga serie di appuntamenti internazionali. Il cantautore emiliano farà infatti tappa nientemeno che in Argentina.
«A ottobre suonerò in Patagonia. Me l'ha chiesto il mio impresario argentino, vuole che canti fra i ghiacciai. Ci saranno anche gli strumenti etnici e suonerò con gli indios. Farò le mie canzoni che conoscono là, come “Il volo”, “Senza una donna”, “Miserere” e i brani latini de “La sesion cubana”... Poi potrei inserire qualcuna delle loro magnifiche canzoni», ha rivelato all’agenzia di stampa Ansa, spiegando che la scaletta sarà un mix di successi da lui firmati e grandi classici locali: «Quando vado a casa di Guccini li cantiamo sempre, lui è un fan della musica argentina».
Ovviamente le sue peregrinazioni non si fermano qui e dall’America del Sud passerà agli Stati Uniti. «A febbraio girerò l'America coast to coast su uno sleeping bus: suoneremo due mesi nei bar e negli Hard Rock cafè. I brani saranno, tranne due eccezioni (la versione in inglese di “Diavolo in me” e la cover di “Everybody's got to learn sometime”), in italiano. Ho smesso di cantare in inglese per piacere. D'altronde me l'aveva consigliato Miles Davis, “se canti in inglese sei uno dei tanti, ti confondi con gli altri, se canti in italiano sei unico”». E dopo l’America ci sarà il Giappone, che il musicista attraverserà in treno.
«Cerco la sfida, voglio suonare dove non sono mai stato. Ho visto colleghi perdere fuoco e curiosità: non voglio mettere il pilota automatico», ha aggiunto Zucchero, uno dei nostri artisti più internazionali. «Sono stanco di sentire solo “Volare”. Non l'ho mai cantata e mai la canterò. Meglio mille volte “O sole mio”. Meglio ancora “La donna cannone” e “Una vita spericolata”. E su tutte “Va' pensiero”… Poi mi fermo per due anni» aggiunge, ma «se mi venissero altre idee tra una tappa e l'altra negli Usa, magari andiamo in studio là».