Jared Leto: «Potevo diventare uno spacciatore»
L'artista ha parlato per la prima volta della sua adolescenza tormentata
L'artista ha parlato per la prima volta della sua adolescenza tormentata
Jared Leto si è raccontato sulla rubrica "Letter To My Younger Self" del magazine "The Big Issue" ammettendo di avere avuto, in adolescenza, un problema serio con l'idea di autorità che gli causò dolore e insicurezza. «A 16 anni mi trovai davanti a un bivio. Pensavo alle opportunità che avevo davanti e a quello che avrei potuto fare nella vita. Non sapevo che sarei diventato un cantante. Pensavo piuttosto a me stesso come a un artista, o a un pittore. O forse come a uno spacciatore. Non sapevo quale strada avrei intrapreso. Sono stato solo fortunato ad aver scelto questa», ha spiegato il leader dei 30 Seconds To Mars, aggiungendo: «Se oggi incontrassi l'adolescente Jared la prima cosa che noterei è che il mio portafoglio è sparito. Avevo una corazza piuttosto dura da rompere. L'autorità era un problema per me, così come ogni persona legata alle regole o alla legge».
L'adolescenza è stata forse il periodo più tormentato della vita del cantante, attore e regista. «Credo che nella vita tutti dobbiamo affrontare una serie di sfide e lo facciamo in modi diversi. Quando sei giovane non hai gli strumenti adatti e non sai come gestirle. Probabilmente mi comportavo in quel modo per le droghe che prendevo». Il 41enne ha poi trovato la sua strada, è approdato al cinema partecipando a film come Fight Club e American Psycho, ha fondato la rock band dei 30 Seconds To Mars e in 20 anni si è costruito una carriera importante tra cinema e musica. «Credo che tutto accada per una ragione, perciò è una cosa buona che abbia imparato la lezione che dovevo imparare - ha concluso - devo dire però che ci sono stati tanto dolore e insicurezza e che fu tutt'altro che divertente».