Azealia Banks fa flop e attacca Pharrell

Flop per Azealia. Anche al Re Mida della musica hip hop Pharrell Williams può capitare di “toppare” una canzone. È accaduto con il singolo “ATM jam” di Azealia Banks, che, rilasciato lo scorso luglio, non ha ottenuto un gran successo negli States e neanche sul mercato europeo, al punto che la rapper ha deciso di escluderlo dalla tracklist del suo primo album, “Broke with expensive taste” , in uscita a gennaio 2014. Un flop, questo, che non è stato digerito dalla Banks, 22enne che deve ancora pubblicare il suo primo disco ma ha già dimostrato in altre occasioni di possedere una grande stima di sé, oltre che una linguaccia tagliente, impossibile a quanto pare da tenere a freno.

Colpa di Pharrell. Su Twitter, infatti, Azealia ha accollato la colpa dell’insuccesso di “ATM jam” interamente su Pharrell, scatenando naturalmente la risposta piccata dei fan del cantante-produttore. “Il motivo per cui 'ATM jam' è andata male – ha postato la Banks sul suo account - è che Pharrell ha cambiato idea sul fatto di voler essere associato al mio nome. Ma f…lo, cosa c'è di nuovo? Azealia Banks deve sempre scavare con le unghie e lottare per quello che desidera. E' normale per me. Ogni volta che mi sembra che mi importi di qualcosa e dovrei smettere di essere negativa, il buon Dio mi ricorda che a nessuno frega un ca… e nemmeno a me dovrebbe".

Scritta per Beyoncé. Probabilmente la Banks rimpiange di aver accettato la scelta, sostenuta da Pharrell, di cantare un brano sì scritto da lei, ma che non riteneva abbastanza forte. Secondo quanto rivelato dalla stessa rapper nello scorso luglio, infatti, la canzone era stata composta in origine per Beyoncé. “Lei voleva rappare – raccontò la Banks a Radio 1 Bbc - o fare qualcosa del genere e mi chiese di scrivere una canzone, ma non sono riuscita a comporre nulla che fosse appropriato a lei, perché io sono troppo sboccata. Ho scritto dei versi e allora Pharrell mi disse ‘perché non la tieni tu, questa canzone?’”. Una scelta che, alla fine, pare non aver pagato