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Emis Killa contro il fisco

Il rapper intervistato a Piazzapulita si scaglia contro le tasse: "Sono una presa in giro, se guadagnassi un milione di euro anche io le evaderei"

Il rapper intervistato a Piazzapulita si scaglia contro le tasse: "Sono una presa in giro, se guadagnassi un milione di euro anche io le evaderei"

Parole dure. Emis Killa ha fatto la sua apparizione nel corso dell'ultima puntata della trasmissione Piazzapulita. Il reportage parla della Brianza (terra natale del cantante) con la crisi economica che ha colpito anche l'alta borghesia. Il rapper, che in quelle terre è nato e cresciuto, sente ancora un forte richiamo: "A me piace molto la Brianza, lo dico da sempre ma il futuro dell'Italia, e lo dico a malincuore perché non sono orgoglioso, è un cinese che lavora di più e si fa pagare la metà".

Tasse. Ma le parole che hanno fatto discutere di più sono state sul tema delle tasse. "La metà dei soldi vanno allo Stato che praticamente è un mio socio che però non ha fatto niente e si prende i miei soldi, questa cosa mi manda in bestia". Emis Killa racconta anche degli esordi e dei cambiamenti successivi: "Ricordo le prime serate fatte in nero, quando ho aperto la partita Iva ci sono rimasto. Ero sempre in rosso". Ed il tema evasione viene subito a galla: "E' vero che chi guadagna di più paga più tasse, ma ti girano ancora di più i co****ni: vuoi mettere che se guadagni un milione di euro, 500mila li devi dare allo Stato. Io non guadagno quelle cifre ma se un domani dovessi guadagnarli anche io penserei ad evadere il fisco. Perché mi devo far prendere in giro così? Se faccio i soldi, me ne vado". Dichiarazioni destinate a far discutere per il ruolo che svolge il cantante e soprattutto per la sua presa per i più giovani che si rispecchiano nelle sue parole.
 

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