Black Sabbath, c’è un futuro dopo i Grammy?
Dopo aver conquistato la prestigiosa statuetta per la "Best Metal Performance", la band non esclude di dare un seguito a "13", album che ha segnato la reunion
Dopo aver conquistato la prestigiosa statuetta per la "Best Metal Performance", la band non esclude di dare un seguito a "13", album che ha segnato la reunion
Oltre al reunion. E se il futuro dei Black Sabbath fosse ancora tutto da scrivere? Dopo il successo ai Grammy e il consenso di pubblico ottenuto grazie a "13", album che ha segnato la reunion della band, l’ipotesi sembra prendere corpo anche grazie alle dichiarazioni del bassista e autore della band Geezer Butler che non esclude nulla a proposito di quello che può succedere alla band.
Euforia da Grammy. Il musicista è semplicemente entusiasta della conquista del Grammy per la miglior "Metal Performance", grazie a "God is Dead?" e lo dimostra: "Il successo della canzone? Penso sia nel punto interrogativo – sorride Butler nell’intervista di Rolling Stone -. È una canzone meravigliosa. Avrebbe dovuto vincere in tutte le categorie, anche in quella hip hop".
La band pensa al domani. Con Ozzy Osbourne e Tony Iommi, Geezer è stato tra i protagonisti di "13", primo disco in studio dai tempi di "Never Say Die" del 1979. Così è lo stesso bassista a non escludere che sia solo il primo di una nuova serie di lavori dei Black Sabbath. Dal canto suo Ozzy non ha nulla in contrario: "Ora torniamo in tour - ha detto Osbourne -. Non abbiamo davvero parlato di altri album, ma a me andrebbe bene". E a fargli eco arrivano anche le parole categoriche di Iommi, che risponde sull’ipotesi con un netto "Assolutamente sì!". La band tornerà in tour a fine marzo nei territori canadesi e statunitensi, mentre a seguire si sposterà in Europa per il circuito dei festival.