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Miley Cyrus difende il suo Bangerz Tour

Gli spettacoli della cantante sono stati accusati di razzismo e di contenuti troppo espliciti

Gli spettacoli della cantante sono stati accusati di razzismo e di contenuti troppo espliciti

La difesa. Miley Cyrus si alza a difesa del suo Bangerz Tour contro le accuse di razzismo. Gli spettacoli della cantante statunitense sono finiti nel mirino della critica per moltissime ragioni, a cominciare dalle coreografie giudicate troppo esplicite sessualmente (in una di queste si vede la cantante simulare del sesso orale con un attore travestito da Bill Clinton), per l'uso di ballerini di colore e per il twerking troppo sfrenato, che hanno spinto in molti a ritenere lo spettacolo di cattivo gusto. L'ex stella della Disney è finita sotto accusa anche per aver deciso di inserire dei nani nel suo corpo di ballo. In una intervista realizzata con Ronan Farrow, riportata anche dal magazine W, la popstar ha dichiarato: "E' davvero strano come la gente riesca a prendere sul serio delle cose. Mi hanno detto che sono razzista ed io quasi non ci potevo credere. Siamo solo dei ragazzi che si scatenano e ballano in giro sul palco, non è una coreografia pensata. C'è solo tanta voglia di ballare, di fare qualche mossa simpatica e poi ci sono dei ballerini davvero impressionati. Non li sto spingendo a fare qualcosa. Stiamo solamente cercando di essere belli e sexy".

Le accuse. Tuttavia una delle ballerine affette da nanismo di Miley, Hollis Jane, che è stata sul palco con lei anche nella famosa serata degli Mtv Awards dello scorso agosto, ha dichiarato di sentirsi usata dalla cantate: "Quella è stata la prima ed unica volta che ho fatto una cosa del genere, mi sono sentita utilizzata a causa della mia altezza e non per il mio talento. Sono la prima a dire che stare in piedi su un palco, con un vestito da orso è stata una delle cose più degradanti che abbia mai potuto fare". La piccola ballerina ha voluto chiarire il suo punto che non è solo un'accusa a Miley: "Le persone piccole non devono essere più viste dai media come una sorta di barzelletta".

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