Una Beyoncé femminista in copertina

La cantante si mostra in posa come Marilyn su Out Magazine per rilanciare il tema della parità di genere e di diritti

Beyoncé

09 Aprile 2014

La cantante si mostra in posa come Marilyn su Out Magazine per rilanciare il tema della parità di genere e di diritti

Scatti da copertina. Fa un certo effetto a vederla così, in un bianco e nero che esalta il look e una chioma platinata in stile Marilyn Monroe. Ma, per la copertina di Out Magazine, Beyoncé si mostra in una delle sue versioni più sensuali, con lo scopo di parlare proprio di sessualità e parità di genere. “C’è ancora uno standard diverso quando si parla di sessualità: gli uomini sono liberi, le donne invece no. Puoi essere una businesswoman, un’artista, qualunque cosa, ma anche una semplice creatura con desiderio sessuale, non è un’esclusiva maschile!”, recita l’osservazione che arricchisce il servizio per cui la signora Carter ha prestato il suo volto e non solo. L’ex Destiny’s Child ha voluto sottolineare ancora una volta quanta differenza esista nel 2014 tra uomini e donne quando si tratta di sessualità. Beyoncé lo ha spiegato rilanciando i suoi ideali di femminista del XXI secolo: “Quello che noto è che c'è un doppio binario riguardo alla sessualità. – ha dichiarato l’artista - Gli uomini sono liberi e le donne no. Questo è pazzesco. Si può essere una donna d'affari, una madre, una femminista ed essere allo stesso tempo sensuale. Sono cose che non si escludono a vicenda”.

Più diritti. Beyoncé non ha mai nascosto le sue opinioni circa la misoginia della società e l’intervista ad Out Magazine è l’occasione giusta per approfondire l’argomento: “Le vecchie lezioni di sottomissioni e fragilità hanno fatto molte vittime e le donne in particolar modo ne hanno risentito. Viviamo in una società dominata dagli uomini e non ci sono dubbi. La lotta femminista ha dato un contributo alla lotta per la parità, ma credo che i diritti umani e l'uguaglianza non siano da circoscrivere solo nella dimensione della donna e dell'uomo. Sono sempre felice se le mie parole in qualche modo riescono a ispirare o aiutare qualcuno che si sente ‘in minoranza’. Siamo tutti uguali e vogliamo le stesse cose: il diritto di essere felici, di essere solo chi vogliamo essere e amare chi vogliamo amare”.

 

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