16 Luglio 2014
L'ex frontman della band, Gerard Way, rivela che il terzo disco rappresentava il punto finale del progetto
Il passato. L'ex frontman dei My Chemical Romance, Gerard Way, ha ammesso nel corso di un’intervista con NME che non avrebbe mai pensato che la sua band sarebbe potuta continuare dopo la pubblicazione di “The Black Parade” ma resta comunque orgoglioso della loro produzione fino allo scioglimento nel 2013. “Ho sempre fatto piani per il futuro con grande anticipo – dice Way – e già prima dell'album di debutto, ho continuato a guardare davanti. Sapevo il titolo del secondo disco prima che completassimo il primo ma quando siamo arrivati al terzo sentivo che la fine si stava avvicinando. Il tempo trascorso dopo la pubblicazione di “Black Parade” è stato per me una lotta contro il mio istinto, una lotta con me stesso. Quel disco rappresentava il punto finale naturale, andare oltre mi sembrava come tradire il mio istinto artistico”.
La band continua. Ma l'album pubblicato nel 2006 non è stata la fine del progetto My Chemical Romance che è continuato con l'attività live e con la pubblicazione di un altro disco in studio “Danger Days: the true lives of fabulous Killjoys” del 2010: “Sono ancora orgoglioso di quello che abbiamo fatto – continua Gerard Way – sia degli spettacoli che dei dischi. Ma non erano cose che avevo programmato”. Ora nei piani c'è la sua carriera da solista: “Non era una cosa che avevo pensato molto tempo prima poi ho cominciato a pensare a tutti i miei artisti preferiti: Nicke Cave, Brian Eno, Bowie, Iggy Pop ed ho pensato che avrei voluto anche io qualcosa del genere. Sarei fortunato a realizzare anche un quarto di quello che hanno fatto loro”.