105 FRIENDS
02 Settembre 2014
La critica. Anche Robert Plant si scaglia contro Spotify. L'ex frontman dei Led Zeppelin, che in questo momento sta promuovendo il suo album da solista, ha deciso di criticare il servizio di musica in streaming per la sua scarsa qualità audio. In un'intervista rilasciata al New York Magazine, Plant ha rivelato tutti i suoi dubbi sui servizi di streaming ed in particolar modo per quello che riguarda le ristampe dei dischi dei Led Zeppelin: “Non sono uno che fa problemi su molte cose, ma sul suono e sulla musica sono pignolo. E credo che stiamo accettando dei brutti compromessi. Ho speso un sacco di tempo per assicurarmi che la qualità del suono sul vinile fosse veramente buona in modo che le persone possano avere ancora questa opzione. Ma fa un po' male al cuore pensare che ogni cosa può essere rovinata quando si passa all'aspetto digitale. Nel momento in cui entra in gioco la digitalizzazione e la computerizzazione ci sono dei confini incredibili nella riproduzione del suono. E' davvero terribile”.
La crociata. Robert Plant non è di certo il primo artista che si scaglia contro i servizi di streaming e contro Spotify in particolare. In passato anche Thom Yorke dei Radiohead, David Byrne, i Black Keys e Beck hanno alzato la voce per esprimere le loro preoccupazioni. Oltre alla qualità del suono, spesso sotto la media, sono tanti gli aspetti di queste nuove tecnologie che preoccupano gli artisti ed ovviamente tra questi c'è anche quello economico.