08 Settembre 2014
Saranno esposte per la prima volta alla New York Fashion Week le sculture di Miley Cyrus che da il debutto nel mondo dell'arte
Debutto artistico. Una vetrina d’eccezione per un’artista eccezionale. Esporrà alcune delle sue opere durante la New York Fashion Week, Miley Cyrus che si dimostra molto più eclettica di quanto una sessione di twerking possa far credere, sconfinando dalla musica fin dentro al mondo dell'arte figurativa, della scultura, per l'esattezza. Così, il 10 settembre, il frutto della sua creatività sarà godibile per la prima volta in un’esposizione pubblica all’interno dello spazio riservato al fashion designer statunitense Jeremy Scott, durante la settimana della fashion-art newyorkese. Tra gli oggetti raccolti in tour (alcuni trovati in aeroporto, altri regalati da fan e altri ancora comprati in grandi magazzini) e utilizzati da Miley Cyrus anche orsacchiotti, gioielli e... un vibratore, tanto che il titolo della mostra sarà, non a caso, “Dirty Hippie”.
L’esposizione. Una sfilata dunque per il debutto ufficiale nel mondo dell’arte, ma anche una vera e propria esposizione per Miley Cyrus che sarà visibile anche all’interno della galleria gestita da V Magazine in Mercer Street, sempre a New York. E proprio a V Magazine, la popstar ha raccontato qualcosa in più sulla sua vena artistica: “Forse sembrerà stupido da dire, ma sento che la mia arte è una specie di metafora della mia vita. Perché continuavano a succedermi cose brutte. E io sono sempre stata così fottutamente fortunata. Tutto è sempre stato facile per me. Mentre all'inizio di quest'anno... ho odiato il 2014 perché tutto quello che poteva andare male lo faceva di continuo. Sono stata in ospedale, il mio cane è morto... tutto continuava a trasformarsi in merda. Allora ho cominciato a prendere queste cose brutte e a trasformarle in buone, ho deciso di utilizzarle. Mio fratello e i miei amici mi hanno detto che a loro è sembrato così. E così ho iniziato a fare arte. Avevo un po' di robaccia del cacchio e merda del genere e invece di lasciare che restasse immondizia l'ho trasformata in qualcosa che mi rendeva felice”.