19 Settembre 2014
Sconfitta elettorale. Il fronte indipendentista accusa il colpo e anche i musicisti che nei giorni scorsi si erano schierati a favore di una Scozia fuori dal Regno Unito, chinano il capo davanti al verdetto del risultato del referendum che doveva sancire la volontà popolare sullo spinoso tema dell’unità britannica. Nell’85% di elettori che ha espresso il suo parere, c’erano infatti tante stelle della musica che avevano speso la propria immagine per supportare la campagna del ministro scozzese, Alex Salmond, che alla fine delle votazioni ha ammesso la sconfitta dei separatisti, aggiungendo anche la speranza che il Regno Unito mantenga le promesse fatte alla Scozia di concedere maggiore autonomia. Una dichiarazione ribadita, in tutto e per tutto, anche da Matt Bellamy, frontman dei Muse, che è stato fra i primi a reagire al risultato con diversi cinguettii lanciati su Twitter.
“E’ tempo per Westminster di dare alla Scozia quello che è stato promesso” ha scritto Bellamy aggiungendo anche il link di Wikipedia con la carta costituzionale britannica e dicendo: “E magari possono anche aggiustare questa”. Ma sulla questione sono tornati anche altri musicisti che avevano espresso le proprie idee a favore dell'indipendenza. Tra questi c’è Billy Bragg, che esprime parecchio rammarico su Twitter, con tagliente ironia: “Il risultato del referendum è che serve un nuovo assetto costituzionale per il Regno Unito. Grazie agli scozzesi per aver portato il tema della devolution nell’agenda dell’Inghilterra”. E messaggi sulla questione sono arrivati anche da altri big come i Garbage, Edwyn Collins e Stuart Braithwaite, tra i più attivi per la scelta indipendentista