105 FRIENDS
24 Settembre 2014
Le difficoltà. Essere in tour non è un'esperienza semplice. Anche Jake Bugg rivela le difficoltà della vita “on the road” che spesso è molto diversa da quello che pensano i fan. Il cantante inglese teme di aver mancato una parte importante della sua “educazione” musicale visto che è troppo giovane per godersi la vita notturna negli Stati Uniti. L'autore di “The Lightning Bolt” è impegnato in molti concerti sin da quando ha trovato il successo nel 2011 e molti dei viaggi lo hanno portato negli Stati Uniti. Ma mentre il resto della carovana riesce ad utilizzare i momenti liberi per visitare il posto e magari anche per fare festa, lui è costretto a rimanere in albergo visto che la giovane età (20 anni, ndr) non gli consente di avere accesso ai locali e ai bar: “E' una cosa davvero assurda – rivela Bugg in un'intervista al Times Magazine – visto che mi ritrovo in luoghi incantevoli nei quali c'è tanta storia della musica come Memphis o Nashville ma non posso andare a vedere nessuno di questi posti, dei bar famosi, perché sono troppo giovane per bere. Alla fine mi rimane solo la possibilità di tornare in albergo ed è davvero deprimente. Tutta la mia band è fuori a divertirsi ed a scoprire questi posti che hanno un incredibile fascino musicale, mentre io rimango nella mia stanza a vedere un film”.
Attacco alle boyband. Nei giorni scorsi Jake Bugg si è segnalato anche per un attacco frontale a quella che ha definito “le popband costruite”. Il cantante britannico che ha lottato per distanziarsi dal mondo “teen” vista la sua giovane età ha attaccato senza mezzi termini queste band: “Sono senza cuore né anima. Ed è triste pensare che mentre tu ti impegni tantissimo con la tua chitarra, in radio passa una musica del genere”.