27 Ottobre 2014
In un'intervista concessa al quotidiano La Stampa, la popstar lanciata da Amici parla dei rischi dei talent e celebra un anno di soddisfazioni
Dal “talent” all’Eurovision: Emma Marrone si racconta. E’ stato un anno elettrizzante, quello che Emma Marrone si appresta a concludere con la pubblicazione di due progetto, l’album live realizzatocon le immagini del concerto all’Arena di Verona e un lavoro in cantiere destinato al mercato internazionale. “E Live” arriverà l’11 novembre, a pochi giorni dal debutto della terza tranche del tour di Emma: per questo la cantante salentina si è concessa a un’intervista al quotidiano La Stampa durante la quale ha ricordato i momenti indimenticabili del 2014, così come i momenti brutti, a cominciare dalle polemiche che hanno accompagnato la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest. “Quello è un programma molto politico”, ha tuonato Emma, “Ho capito che per l’estero ho ancora tempo, mi debbo preparare, ho commesso errori di valutazione e stanchezza. Ho tanto da imparare, è facile fare i fighi in casa propria”.
Sanremo e i “talent show”, i rischi. Emma Marrone non si tira indietro e commenta senza timori gioie e dolori delle esperienze al Festival di Sanremo e nell’universo-talent: “Sanremo non è il passepartout per l’eternità”, ha detto, “Sono importanti le persone che ti seguono: manager, discografici o anche solo il destino. Questa non è una strada accessibile a tutti, e poi la musica per come la vivo io non è pensare a numeri e classifiche”. E ancora: “L’errore più comune? La valutazione di se stessi. Ti applaudono, c’è il primo autografo, puoi perderti di vista, non capire il tuo valore. Non è giusto autodistruggersi come me, ma neanche pensare di aver conquistato il mondo”.