105 FRIENDS
18 Novembre 2014
Mary J. Blige: il music-biz non ama le donne. La regina dell’hiphop/soul si è scagliata contro l'industria discografica odierna, colpevole di non amare, né rispettare, le donne. Pronta a pubblicare il nuovo album “The London Sessions”, la cantante newyorkese ha lanciato un nuovo attacco al music-biz: “L'industria discografica odia le donne forti e indipendenti. C'è un tentativo costante di mettere a tacere le artiste. Io non ho mai dovuto andare a letto con nessuno per arrivare dove sono adesso, ma posso assicurare di aver dovuto evitarne costantemente i tentativi. Ho lottato duramente per non cadere in questa trappola”. Il clamoroso debutto internazionale di Ms. Blige risale al 1992, quando, sotto l’egida del Bad Boy Puff Daddy, oggi P. Diddy, pioniere della scena hiphop/soul east coast e talent scout visionario, pubblicò il suo primo best seller “What's the 411?”. Ebbene, testimone dell’evoluzione della scena urban globale degli ultimi 20 anni, Mary Jane sostiene oggi che che le cose sono andate progressivamente peggiorando. E tuona: “La situazione in questo momento è sicuramente più difficile rispetto a quando ho cominciato”.
Mary J Blige, matura e felice. Classe 1971, la soul diva che nella sua carriera ha duettato con icone della musica come Bono, Aretha Franklin, George Michael, Whitney Houston e Lauryn Hill, ha trovato oggi la serenità. La serenità personale, artistica e, passata la bufera di qualche anno fa (!), finanziaria: “Credo che questo sia il momento migliore della mia vita”, ha detto nella sua intervista a Stella Magazine, “Mi sento più libera rispetto al passato, riesco ad accettare le cose che non posso cambiare e non ho intenzione di chiedere scusa per quello che sono. Quando avevo vent'anni mi sono spesso sentita a disagio con me stessa, non ero contenta del mio aspetto. E in molte situazioni ho dovuto mettere da parte alcuni aspetti di me nel tentativo di far felici le altre persone. Ora non accadrà più”.