Mary J. Blige: la mia carriera era a un punto morto

Tornata con il nuovo album "The London Sessions", la regina dell'hiphop/soul spiega com'è nata la sua esperienza londinese.

Mary J. Blige

24 Novembre 2014

Tornata con il nuovo album "The London Sessions", la regina dell'hiphop/soul spiega com'è nata la sua esperienza londinese.

Mary J. Blige: la mia carriera era a un punto morto. Una voce unica, la voce della regina indiscussa dell’hiphop/soul, e una carriera importante, scandita da album che, proprio come si faceva una volta, hanno raccontato ogni fase della sua vita. Prima di mettersi al lavoro su questa tredicesima fatica in studio, tuttavia, Mary Jane sentiva che la sua musica si stava fermando, che non evolveva. Da qui la decisione di cambiare schema e di volare a Londra per sperimentare: “L'obiettivo era avere attorno a me un ambiente completamente diverso che mi permettesse di seguire un processo creativo differente rispetto a quello che mi ha accompagnato nel corso della mia carriera – ha rivelato nel corso dell'intervista con Ryan Seacrest – Stavo cominciando a percepire la mia carriera come qualcosa di fermo, bloccatom e avevo bisogno di qualcosa di completamente diverso”. 

L’incontro con i Disclosure. Fondamentali, per il nuovo processo creativo della sioul diva americana, sono state anche le nuove collaborazioni, in particolare quella con i fratelli Lawrence: “Quando ho capito che dovevo dare una scossa alla mia carriera ho scoperto i Disclosure e la canzone “F for U”. Da quando l'ho ascoltata sono andata completamente fuori di testa. Mi sono chiesta chi fossero quei ragazzi. Così è nata l'idea di volare a Londra e registrare un Ep con loro, cosa che mi ha permesso di scoprire che la mia voce è adatta anche alla club music”. 

 

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