Music Biz
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06 Marzo 2020
Lo conosciamo come Boss Doms ma il suo vero nome è Edoardo Manozzi: «Doms è una sorta di diminutivo di Edoardo, mentre Boss non perché sono egocentrico ma perché suonavo con i pedali della Boss», ha spiegato in un’intervista per The Huffington Post nella quale si è raccontato. Oggi è diventato famoso come spalla di Achille Lauro, ma in realtà Edoardo suona da oltre dieci anni e ha sempre manifestato una grande passione per la musica, sin dall’infanzia.
Da ragazzino suonava la chitarra, poi a 17 anni ha capito che più che suonarla, la musica gli piaceva comporla. «Ho avuto l’illuminazione il giorno del mio compleanno – ha raccontato - Ero a un rave e ho scoperto un mondo parallelo incredibile: robe pittoresche, gente vestita in maniera strana, muri di casse e musica da stordimento. La mattina dopo mi sono scaricato un programma di musica e ho cominciato a smanettare. Ho scoperto che, da strumentista, potevo essere un compositore. E fare tutto da solo. Dalla chitarra alle voci».
Edoardo è originario del Tufello, una zona periferica di Roma, ma oggi vive a Milano. Le sue influenze musicali sono varie: «A quindici anni i Prodigy, la cassetta di “The Fat of the Land” l’ho letteralmente squagliata con il mio walkman – ha detto - Poi ho iniziato con la musica underground, l’elettronica londinese, e lentamente sono arrivato a creare uno stile mio». E quel suo stile alla fine l’ha creato e l’ha portato ad aprire i concerti di dj molto famosi. Poi è iniziata la collaborazione con Achille Lauro, suo amico d’infanzia.
«Ci conosciamo da una vita, siamo quasi fratelli. Io avevo 9 anni, lui 7 – ha raccontato - Lui ha una visione della musica che mi piace molto: ha una direzione sua, e ci siamo trovati perché abbiamo gli stessi ideali: fare qualcosa di nuovo, essere originali, non fare sempre il copia incolla, ma sperimentare – ha sottolineato per poi proseguire - Abbiamo condiviso gli ultimi cinque anni, ci siamo arrivati insieme a questo successo. Siamo stati ognuno la spalla dell’altro». Ed è proprio per questo, per il desiderio di fare musica originale e non “thrashate” o gossip, che ha detto di no a Morgan quando lui gli ha chiesto di fare un remix de “Le brutte intenzioni”, la versione modificata di “Sincero”, il brano che lui e Bugo hanno portato a Sanremo con la scia di polemiche che lo ha accompagnato.
Secondo Boss Doms, quest’anno il pubblico di Sanremo ha finalmente compreso chi è lui e chi è Achille Lauro: «L’anno scorso, con Rolls Royce, è stato quasi un linciaggio. Tutti si sono concentrati sulla cosa sbagliata e non sulla musica, né sullo show – ha spiegato - Quest’anno, forse anche perché eravamo più preparati, si è capito il messaggio che c’era dietro, ci si è soffermati sull’arte e sulla musica, meno sul gossip». E dal palco dell’Ariston la coppia ha lanciato un messaggio molto forte: «Il nostro bacio è stato un messaggio di libertà – ha detto - Anche due persone che non sono omosessuali possono farlo. Le persone devono essere libere di amare chi vogliono. L’amore se è puro e se è sincero va oltre ogni cosa. Il messaggio era questo, oltre al fatto che era super punk e super outsider».