Music Biz
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17 Aprile 2020
Dopo l’appello di Tiziano Ferro in tv, adesso anche Laura Pausini scende in campo per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Tutti i concerti e gli show previsti in questo periodo, infatti, sono stati cancellati a causa del Coronavirus e in questo momento non si sa quando e come potranno riprendere, vista la necessità del distanziamento sociale per evitare assembramenti che favoriscano i contagi.
E così tutte le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo, dai ballerini fino ai tecnici, dagli organizzatori di eventi fino ai fonici e ai musicisti, si sono ritrovati all’improvviso senza lavoro e soprattutto senza alcuna prospettiva per il futuro. Ecco perché Laura Pausini ha deciso di rivolgersi al Governo italiano affinché fornisca delle risposte concrete a tutte queste persone.
Con un video pubblicato sui social, la cantante ha detto: “Oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostengo economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea, e questa senza dubbio è la priorità. Domani, però, nel rispetto di tutti, dovremmo ripartire – ha sottolineato - Non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe e ad oggi senza prospettive. Non siamo parlando di noi o per noi. Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i dj, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori speciali, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli”.
“Non sono star – ha proseguito - ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che come tutti ha il diritto di lavorare e di essere protetto quando senza alcuna colpa il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro e della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo. Il paese si appresta a definire la ‘fase 2’ e leggiamo ovunque di iniziative, proposte e modalità che consentiranno una graduale, difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento. Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stiamo attraversando, ci chiediamo: come potranno reggere a un’emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di quest’estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?”.
“Per questo – prosegue la cantante - attendiamo e ci auguriamo che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase dell’emergenza, venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso e che – sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni – si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti, che il Governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all’intero settore ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo, infine, di rivederci presto, in un club, in teatro, nei palasport o negli stadi, nelle arene o nelle piazze. E quando ci rivedremo – ha concluso - il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni”.