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Camila Cabello parla del suo disturbo ossessivo compulsivo: "Pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato in me"

La cantante ha parlato di come ha scoperto di soffrire di questo disturbo e di come lo controlla.

Camila Cabello parla del suo disturbo ossessivo compulsivo: "Pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato in me"

29 Maggio 2020

Camila Cabello si è aperta e ha parlato del suo disturbo ossessivo compulsivo su un saggio pubblicato sul Wall Street Journal. La cantante ha raccontato come lei abbia deciso di nascondere, almeno inizialmente, questo suo lato.

"Ecco di cosa non ci sono foto: io che piango in macchina parlando con mia mamma di quanta ansia e quanti sintomi di un disturbo ossessivo compulsivo stavo provando" ha scritto Camila: "Mia mamma ed io in una stanza di hotel che leggiamo libri sul disturbo ossessivo compulsivo perché cercavo disperatamente un sollievo. Io che sperimento cosa vuol dire provare una costante, incrollabile, implacabile ansia che ha reso la quotidianità dolorosamente difficile."

La cantante ha anche spiegato come questo disturbo stesse influendo negativamente sul suo fisico: "Il mio corpo era come su tante montagne russe ogni giorno. Sono andata avanti e ho continuato a farmi vedere, ma senza far sapere alle persone intorno a me quanto davvero stavo soffrendo. Forse avete sentito che ero un po' distante. I miei cari lo hanno sentito" e ha deciso di parlarne: "Non volevo che la gente che pensa che sono forte e sicura di me, che crede in me, scoprisse che mi sentivo debole. Quella vocina dentro di me diceva che se fossi stata onesta sui miei problemi di salute mentale e sulle mie battaglie interne (cioè essere umana), le persone avrebbero pensato che c'era qualcosa di sbagliato in me. La stessa voce che mi diceva che così ero ingrata per tutte le cose belle della mia vita. Era la soluzione più facile e veloce."

Poi ha capito che nascondere il dolore non aiuta a stare meglio: "Niente di questo è vero e nascondere non guarisce le sofferenze. La mia mente faceva così tanto rumore e le mie mani erano impegnate a gestire il mo dolore. Sapevo che dovevo fare qualcosa per tornare in possesso dell'unica mente e dell'unica vita che mi è stata data."

"Ci è voluto anche tanto amore per me stessa, credere di meritare la felicità, l'amore, la gioia, non importa perché" ha scritto la cantante, parlando anche dell'importanza dell'aiuto professionale: "Autocompassione, ovvero non incolpare me stessa perché stavo male. Autoconsapevolezza, cioè essere onesta con me stessa."

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