Music Biz
Credits: Instagram
22 Giugno 2020
L’industria culturale, un settore che dà lavoro a circa un milione di persone, è in grave crisi a causa della pandemia e del lockdown che abbiamo vissuto. Per questo motivo, il 21 giugno, nella giornata della Festa della Musica, gli artisti sono scesi in Piazza Duomo, a Milano, per chiedere il sostegno di tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, che si è fermato il 24 febbraio.
Dal 15 giugno, in realtà, è possibile di nuovo fare spettacoli dal vivo, ma con forti limitazioni di pubblico, nello specifico un massimo di 200 persone al chiuso e di 1000 all’aperto, una regola che di fatto blocca tanti live, dai concerti fino alle opere liriche.
Tra gli artisti che hanno partecipato al flashmob ci sono anche Manuel Agnelli, Levante, Cosmo e Diodato. I partecipanti sono rimasti immobili e in silenzio per alcuni minuti, in segno di protesta. “Questa mattina, in piazza Duomo a Milano. Festa della musica #senzamusica – scrive il cantante di “Fai rumore” su Instagram - Un momento di silenzio nella giornata che celebra tutti i valori universalmente riconosciuti della Musica. Proprio in queste ore, tanti musicisti torneranno a suonare, tanti tecnici e professionisti del nostro settore a prestare le proprie competenze, finalmente, e sono felicissimo per tutti loro. Spero siano tutti giustamente retribuiti e tutelati. So che in tanti si uniranno a questo gesto silenzioso durante le proprie esibizioni per chiedere al nostro governo di considerare il pacchetto di emendamenti presentati che ci riguardano da vicino. In questi mesi ho avuto modo di conoscere molti professionisti, esperti e rappresentanti di cooperative e associazioni che lavorano da anni per migliorare le condizioni dei lavoratori del mondo dell’Arte e dello Spettacolo. Li ho incontrati nel FAS, Forum Arte e Spettacolo, a cui partecipano anche realtà come Doc Servizi, La Musica Che Gira, Note legali, e molte altre, e ho provato ad approfondire le numerose questioni e problematiche del nostro lavoro. Ho ancora tanto da imparare – ha proseguito - anzi, direi che sono solo all’inizio di un percorso di approfondimento che è oltretutto spesso minato dai tanti impegni, ma vedere così tanta unità, così tante persone splendide, generose, competenti e civilmente agguerrite, mi fa ben sperare per il futuro. Non sarò certo io a risolvere i problemi del nostro settore, saranno persone come loro. Io posso solo camminargli accanto, fiero, e chiedere a chi ha il potere di cambiare le cose, di ascoltarli”.
Gli artisti così riuniti hanno chiesto un’indennità per i lavoratori dello spettacolo fino a che non sarà possibile ripartire a pieno con il lavoro, e poi un aiuto concreto da prendere in considerazione per eventuali emendamenti al Decreto Bilancio per dare sostegno a tutti i lavoratori di questo settore. “Questa festa senza musica vuole unire simbolicamente l’intero paese e far comprendere alle persone e alle istituzioni che dietro ogni disco e a ogni live, in ogni spazio culturale, in ogni Festival o Live Club, nei grandi eventi, negli stadi, nei palazzetti o nelle feste di piazza che animano tutto il Bel Paese, c’è il lavoro di una squadra di persone – hanno dichiarato, invece, i responsabili de La Musica che Gira, i quali hanno organizzato il flashmob - Questa squadra è formata da tantissimi lavoratori: musicisti, team di produzione, manager, uffici stampa, promoter, booker, discografici, autori, editori, tecnici altamente specializzati, maestranze, professionisti e altre innumerevoli figure professionali”.