Music Biz
20 Luglio 2020
Mancano ancora molti mesi alla prossima edizione del Festival di Sanremo, ma la produzione e il conduttore Amadeus ci stanno già lavorando. In questi giorni si sta definendo il criterio della giura incaricata di giudicare i cantanti in gara.
Per questo motivo la Fimi, associazione delle major delle case discografiche, è intervenuta per chiedere che sia privilegiata la musica e non solo lo spettacolo della gara e della classifica. I discografici chiedono che le giurie siano più bilanciate per evitare che vinca chi è forte solo in una delle componenti, come accadde, ad esempio, con i giovani provenienti dai talent che vinsero grazie al televoto, come Marco Carta e Valerio Scanu.
Nelle ultime due edizioni, invece, è stata determinante la sala stampa che ha fatto vincere Mahmood e Diodato, due talenti con due bellissime canzoni che, altrimenti avrebbero fatto più fatica ad arrivare in vetta. In questo momento Amadeus starebbe vagliando l’ipotesi di allargare la platea dei giornalisti e per questo motivo i discografici chiedono che sia fatta una selezione più accurata.
“Chiediamo che a votare le canzoni sia chi si occupa di musica durante tutto l’anno – ha detto Enzo Mazza di Fimi - Dalla sala stampa dovrebbe emergere un voto tecnico sui brani. Con il meccanismo attuale, invece, hanno diritto di voto anche professionisti e testate che si occupano di tv e costume”. La richiesta dei discografici appare sensata ma bisognerà vedere se sarà in grado di vincere le resistenze della Rai.