Music Biz

Lous and The Yakuza è sempre di più una star internazionale

Il suo nuovo album "Iota" ne è una prova.

Lous and The Yakuza è sempre di più una star internazionale

Lous and The Yakuza

15 Novembre 2022

Redazione

Se nell’album d’esordio “Gore” Lous and the Yakuza, cantautrice congolese naturalizzata belga, cresciuta fra Africa ed Europa, raccontava i viaggi della sua età adolescenziale e le difficoltà nel raggiungere l'agognata serenità (qui la nostra intervista ai tempi dei primo importante lavoro), nel secondo capitolo “Iota” affronta l’età adulta e le sue implicazioni sentimentali con un solo obiettivo: fare pace con se stessa e con i suoi tormenti. Anche in questo secondo lavoro mischia elementi tradizionali ed etnici a un sound contemporaneo. L’artista, che in Italia ha lavorato con Sfera Ebbasta, thasup, Mara Sattei e Gaia, è diventata simbolo di un raffinato urban cosmopolita capace di amalgamare senza sforzo trap, r&b, pop e cantautorato, dando sfogo al suo lato più romantico, ma anche quello più stravagante, forte e liberatorio.

Sempre più unica

Come racconta Rockol la ricerca sul sound e la capacità di spaziare fra i generi, in “Iota” è rimasta intatta e anzi si è evoluta, tracciando sempre di più la strada che sta portando Marie-Pierra Kakoma, questo il suo vero nome, a diventare una stella internazionale. Per capire quanto la sua musica sia magica basterebbe lasciar scorrere senza skip il climax che porta dalla celestiale “Ciel”, che apre il disco, a “La Money” con un coro che fa da contraltare alla sua voce, passando per i ritmi impregnati di luci e ombre di “Autodéfense” e “Takata”. Sì, è vero, forse questa volta non c’è una traccia potente come “Dilemme”, contenuta nel primo disco, ma in “Iota” è evidente un maggior lavoro corale, sia sul filo rosso che lega gli argomenti trattati nel progetto, sia sul suono che, pur diversificandosi, trova nella voce di Kakoma un punto costante di appoggio.

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