Music Biz
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19 Ottobre 2023
Redazione 105
I Negramaro festeggiano 20 anni di carriera. Eppure loro non sono nati una volta sola, ma due. Il gruppo si è formato nel 2000, ma il primo disco è del 2003 ed è “con quella condivisione col pubblico che siamo nati davvero”. La seconda è arrivata dopo un momento spartiacque: l’ictus del chitarrista Lele Spedicato nel settembre 2018.
C’è un prima e un dopo: quando è guarito lui, la band è rinata. Secondo Giuliano Sangiorgi non ci sarebbe stato un “dopo” senza di lui: “È stato un dolore devastante, di cui non riesco a parlare. Se Lele non fosse tornato, non avremmo più suonato. Quando è tornato è stato come rinascere. E lo ringrazio per non aver cambiato per sempre la nostra vita”.
In tutti questi anni, mai una divisione. Non hanno mai litigato “né per soldi né per una donna”. Niente, a loro dire, può dividerli: “Ogni tentativo è vano, è troppo grande quel che abbiamo creato. Anche più grande di noi: ciascuno di noi vale un sesto, funzioniamo insieme e ricordarlo è il modo per non fare cavolate e non perdersi… Questo ci ha salvato, aver potuto condividere la nostra felicità. Da soli non si può essere felici perché la felicità o è condivisa o non è”.
Eppure nel 2017, qualcosa è successo. Non è stato il momento più drammatico, quello si sarebbe vissuto l’anno successivo, ma quello più delicato. Il frontman ammette: “Amore che torni del 2017 è l’album che racconta il riavvicinamento dopo una mia crisi esistenziale. Non c’erano liti, ma una stanchezza che nelle relazioni può arrivare… Niente sembrava avere valore. Poi ho capito che se non la condivido, la gioia non c’è”.
Ma prima o poi metteranno e si scioglieranno? Questa volta è il tastierista Andrea “Andro” Mariano a rispondere: “Quando faremo musica per dovere. Il problema sarà rendersene conto: spero che qualcuno ce lo dica prima che uno di noi rovini un bel quadro con una pennellata del colore sbagliato”.