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BigMama all’ONU: il discorso contro bullismo e body shaming

La cantante è pronta a portare un tema a lei molto caro su un palcoscenico ancor più prestigioso di quello del Festival

BigMama all’ONU: il discorso contro bullismo e body shaming

Credits: Instagram @bigmamaalmic

21 Febbraio 2024

Redazione 105

BigMama, dopo aver incantato il palco dell’Ariston con un messaggio di uguaglianza e amore universale, si prepara a un nuovo e significativo intervento. Domani 22 febbraio l’artista salirà sul palco dell’Aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York per condividere le sue parole ad una platea internazionale di 2.000 studenti tra i 16 e i 17 anni.

L’evento fa parte dell’iniziativa “Gcmun talks”, sottotitolata “Le arti per la cittadinanza globale” (The Arts for Global Citizenship #AGCNewYork24), allestita al Palazzo di Vetro da United Network, un’organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite. Il tema dell’intervento di BigMama sarà “Crescere e guardare al futuro”, un richiamo alla crescita personale e alla prospettiva futura. 

Attraverso la sua esperienza personale, BigMama offrirà agli studenti un momento di riflessione e ispirazione, affrontando temi come l’uguaglianza, il bullismo, il body shaming e tutte le forme di violenza e discriminazione. In questo modo l’artista continuerà a diffondere, non solo attraverso la sua voce potente, un’energia positiva e inclusiva, ispirando giovani di tutto il mondo a guardare al futuro con speranza e determinazione. 

L’intervento al Palazzo di Vetro a New York promette di essere un altro capitolo nella missione di BigMama di trasmettere un messaggio di amore e unità attraverso la musica e la parola. Capitolo già iniziato, come detto, sul palco dell’Ariston, dove ha portato La rabbia non ti basta, canzone di riscatto dedicata alla Marianna bambina. L’artista aveva infatti commentato così il suo pezzo: “Sentivo l’esigenza di dire qualcosa alla me del passato che aveva bisogno di tanto amore e attenzioni”.

BigMama parla di bullismo e body shaming con cognizione di causa. Nel corso di varie interviste ha sostenuto: “Sono donna, grassa, rapper e queer: le ho tutte”. Spesso inoltre ha raccontato le vessazioni subìte negli anni: “Da piccola non sono stata trattata molto bene dalle persone. ‘Cicciona, fai schifo, vatti a nascondere’, mi dicevano. E io ero convinta di meritarmelo finché ho iniziato a scrivere e ho iniziato a credere moltissimo in me stessa”.

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