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Music Biz

Ornella Vanoni ama la libertà: “Un toy boy? Non mi interessa”

Redazione 105

La cantante ha fatto una riflessione su com’è cambiata nel corso della sua carriera, senza mai sentirsi una diva

Ornella Vanoni, 89 anni presto 90, non ha certo intenzione di fermarsi, anzi. Ha infatti registrato un nuovo album con un’orchestra di sole donne, Calma rivoluzionaria live 2023 ed ha in programma un breve tour che la porterà per la prima volta alle Terme di Caracalla a Roma il 6 giugno. Un’artista che non emoziona solo le vecchie generazioni, ma anche le nuove in particolare con una delle sue canzoni simbolo, L’appuntamento.

Come se lo spiega? In un’intervista a la Repubblica ha detto: “Forse è per la musica, forse per quel verso: ‘Ho sbagliato tante volte ormai…’.  Anche a vent’anni uno può pensare di aver sbagliato”. Tra i suoi sbagli più grandi c’è la rabbia: “Ha prevalso spesso nella mia vita. Il fatto è che la mia rabbia, se prevale, si risolve in pianti. Mai stata paziente. Lo sono diventata con l’età, la pazienza si impara. Ci sono momenti in cui è più difficile esserlo. Quando inizia il concerto ho l’ansia, chiunque mi tocca mi dà fastidio”. 

Nonostante la carriera gloriosa, la Vanoni non si sente affatto una diva. Che è brava glielo dicono gli altri, ma lei: “a volte non ci credo. Non ho una supervalutazione di me, mi manca il divismo. Non voglio fare l’umile, ho sempre tanti dubbi su di me. Quando ero più giovane ero una tragedia, prima di cantare avevo un’ansia; bevevo un whisky e un caffè, me l’aveva consigliato un medico, combinazione ottima”. 

Quanto alle nuove generazioni, ha speso belle parole per Emma ed Elodie. “Emma ha una bella vocalità, riconoscibile, Elodie sta crescendo ma deve trovare una bella canzone; allora farebbe veramente un salto. È talmente bella, grande presenza”. Entrambe artiste molto libere, una libertà che lei ha sempre inseguito e che ha conquistato solo oggi: “Non sono stata libera per anni. Mi hanno mandato in collegio, tornavo solo in estate. Ero ubbidiente, mai pensato di scappare dalla finestra, mai tentato la fuga. Poi ho incontrato Strehler e mi sono liberata della borghesia ma ero comunque, diciamo così, gestita da un uomo che mi amava ed era un genio. Ho imparato di più assistendo alle sue prove che studiando”. 

Una libertà che comunque ha un prezzo “altissimo”. Oggi, infatti, confessa che le “piacerebbe avere qualcuno. Ma avrei accanto un vecchio scamuffo, allora no, e a me il toy boy non interessa. Restiamo sole io e la cagnolina Ondina”. L’età come detto avanza, ma per lei la vecchiaia è solo “una rottura: se non hai una magagna qua, ne sbuca un’altra là. Dire che la vecchiaia è bella è un’eresia, però può essere vissuta bene, se riesci a fare delle cose”. Gli anni che passano le hanno però portato un dono: l’ironia. Da giovane infatti era “più malinconica. Ma l’ironia evidentemente era dentro di me. Sono la prima a ironizzare su me stessa, è bello ridere un po’”.

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