MUSIC BIZ
Credits: Profilo Instagram @ghali
26 Luglio 2024
Redazione 105
Ghali nel corso di un’intervista a La Repubblica si è raccontato, a partire dalla sua infanzia complessa. Il rapper deve tutto alla mamma Amel che, scappata dalla Tunisia con una borsa con dentro un paio di stivali, è andata prima in Libia e poi in Grecia fino ad approdare a Milano dopo un lungo peregrinare. Il padre, invece, non è mai stato una figura positiva: “Finì in carcere la prima volta quando avevo due anni. La seconda lo arrestarono il mio primo giorno di scuola. Suonarono alle quattro del mattino e lo portarono a San Vittore”. Ghali andò a scuola lo stesso, ma “in gran ritardo. Da allora non sono mai più stato puntuale. Non so, è come se avessi perso qualcosa”.
La mamma, invece, si è sempre data da fare: lavorava come bidella e per arrotondare faceva le pulizie. “Da sola mi insegnato quello che in genere fanno un padre e una madre messi insieme. Anche di più. Intanto a essere educato. Poi la gentilezza e il gusto per lo stile. Soprattutto ha sempre creduto in me”. Lei gli ha comprato le cassette di Michael Jackson che guardava “ossessivamente”, e che l’hanno ispirato. Già in quinta elementare Ghali ha scritto la sua prima canzone: “Durante la ricreazione le maestre ci facevano fare delle gare di free style, che ci cantavamo l’uno contro l’altro. La musica è la mia casa: volevo fare colpo sugli altri, essere il più bravo. E agli altri piaceva, si divertivano”.
Presto diventa molto di più che un passatempo: “Tornavo a casa e scrivevo, e poi registravo sul pc. Ero figlio unico, facevo una cosa che mi teneva compagnia”. A diciassette anni frequentava nomi che ora sono di spicco nella musica: Sfera Ebbasta, Rkomi, Tedua, Ernia. Tuttavia “Nessuno pensava di poter svoltare un giorno la propria vita. Era proprio impossibile col rap”.
Il primo tour l’ha fatto come spalla di Fedez. “Avevo 17 anni, lui 22 o 23. Guidava lui e a fine serata mi dava 50 euro. Sono i primi soldi che ho guadagnato, ma abbiamo cantato anche per un pugno di birre nei centri sociali”. Fedez conosceva già le sue canzoni “e un giorno mi riconobbe per strada durante una marachella. Ci stavamo picchiando con altri ragazzi e Fedez, che passò di lì con la sua ragazza, mi disse di smetterla. Di notte mi scrisse su Facebook chiedendomi di accompagnarlo in tour”.
Nonostante questo, non è bastato per sfondare e per tre anni ha fatto lavoretti qua e là. Poi “a un certo punto capisco la potenza di internet. Comincio a pubblicare le mie canzoni su You Tube, con sempre maggiore cura”. Ninna Nanna nel 2017 fa il record di streaming. E da lì tutto è cominciato per davvero.