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Valeria Rossi, da "Tre parole" alla musica delle piante: cosa fa oggi

Dopo l’ondata di successo nel 2001 con “Tre parole”, la sua vita è cambiata. Oggi vive a Monza, ha un figlio e “ascolta” la voce delle piante

Valeria Rossi, da "Tre parole" alla musica delle piante: cosa fa oggi

Credits: Instagram @valeriarossiofficial

07 Novembre 2024

Redazione 105

Nel 2001 vinse il Festivalbar con il brano Tre parole (sole, cuore, amore). Per Valeria Rossi il successo fu improvviso: la canzone diventò un tormentone, entrò nella testa di tutti gli italiani e vinse il disco d’oro. Lei si ritrovò in un “vortice infinito”, tra migliaia di copie vendute, interviste, tournée, radio e festival. Chiusa l’ondata di entusiasmo, però, di Valeria non si sentì più parlare.

Oggi, nella sua vita c’è molto, molto altro. È laureata in Antropologia, ha lavorato presso gli uffici dell’anagrafe di Monza, città in cui vive con il figlio e il marito. Inoltre è impegnata nel progetto Voiceplant: “Raccogliamo la voce delle piante e la trasformiamo in musica", racconta al Quotidiano Nazionale. "Hanno voci differenti. Un limone ha un carattere, dunque una voce, una zucchina un’altra". Un lavoro che ha portato alla realizzazione di due brani, disponibili su Spotify: “Esperienze bellissime, figlie dei gruppi di lavoro con cui mi sono trovata: dei liceali e una compagnia teatrale di persone con sindrome di Down".

Il progetto – puntualizza la cantante – non ha nulla a che fare con l’esoterismo, ma è costruito su basi scientifiche: “Traduciamo la carica elettrica presente nella linfa in onde sonore. E su quelle lavoriamo poi di creatività".

Da Tre Parole alla biologia, Valeria vede l’evoluzione di un “percorso unico”: “Ho iniziato con la norma giuridica (prima del “boom” studiava Giurisprudenza, ndr), sono passata per quella musicale, poi è arrivata quella antropologica, oggi c’è quella naturale, biologica. Tra una tappa e l’altra ci sono le metamorfosi, che scandiscono la crescita. E le crisi, che si trasformano in opportunità". Di metamorfosi, racconta, ne ha vissute diverse. L’esperienza al Comune è una di quelle, nata da un imprevisto: “Mi ero fatta male giocando a calcio, ero bloccata a casa, così ho trasformato una crisi in crescita".

Per crescere, sostiene la cantante, è importante in ogni contesto saper accogliere il cambiamento, la “metamorfosi”: "Finisce il temporale, segui l’arcobaleno, ai suoi piedi trovi un forziere. Ci ho sempre creduto. Funziona".

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