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Zucchero: “Da padre dico dovremmo vivere in un mondo meno cattivo”

“Di chi è la responsabilità e di chi è la colpa? È dura da capire. C’è chi dice che la colpa sia della società. Ma non ha senso”

Zucchero: “Da padre dico dovremmo vivere in un mondo meno cattivo”

Credits: Instagram @zuccherosugar

08 Novembre 2024

Redazione 105

Oggi esce Discover II, l’ultimo album di Zucchero in cui rivisita i brani del repertorio musicale italiano e internazionale che più ha amato, tra collaborazioni (con Paul Young, Oma Jali, Jack Savoretti, Irene Fornaciari, Russel Crowe e Salmo) e nuove versioni nella nostra (Una Come Te della canzone Chinatown della band Bleachers). Per la copertina l’artista ha scelto un’immagine particolare: niente foto “patinate”, ma una che lo ritrae nel suo posto del cuore: nel bosco con il suo cane.

Ho sentito la necessità di tornare a casa – racconta a Il Fatto Quotidiano Magazinedopo un tour lunghissimo. Vivo a Pontremoli, in una fattoria con un bosco enorme dietro. Non ho più voglia di fotografie posate, in studio, la ricerca della copertina e tutte quelle cose lì… Quindi l’idea di farla in mezzo al bosco mi sembrava una cosa da signorotto di campagna, in una situazione familiare col mio cane, quando l’ho vista quella immagine l’ho subito promossa. C’erano altre due possibilità, ma non rispecchiavano il disco che contiene una certa malinconia, ancora più del precedente”. 

Ma Zucchero non parla solo del suo nuovo disco, ma anche della situazione attuale in particolare delle nuove generazioni: “Mi preoccupano i ragazzi giovani, le gang che si ammazzano per niente, per una scusa banale, questo giro di droghe infinite, gli stupri… C’è un mal di vivere, senza speranza per il futuro. Viviamo in una situazione dove la vita non ha nessun valore sia per chi ammazza, ma anche per chi viene ammazzato. Da padre dico che dovremmo vivere in un mondo un po’ più genuino meno cattivo, meno brutto, ci vorrebbe un po’ più di armonia. I ragazzi di oggi, che tra l’altro sono bellissimi, hanno delle capacità e delle possibilità che noi sicuramente non avevamo. Sono anche molto più avanti dal punto di vista mentali rispetto a come eravamo noi… Sono più aperti di quando avevo 18 anni e vivevo in un paesino. Le nuove generazioni hanno molte più possibilità e le infinite opportunità che offre lo sviluppo tecnologico. E invece poi ti ritrovi davanti un ragazzino che ammazza perché gli pestano la scarpa e gliela sporcano. Questo mi fa star male”.

Di chi è la colpa? Zucchero non ha una risposta. “C’è chi dice come Crepet che i genitori dovrebbero essere meno permissivi con i figli che. Una volta quando tornavi dalla scuola dopo che avevi preso un butto voto ti arrivavano due scappellotti, sia chiaro non è che condivido questo metodo, però adesso i genitori danno subito la colpa agli insegnanti. Una volta si pensava che tra la provincia e la grande città c’era differenza. Oggi invece anche in provincia si consumano drammi tra i giovani. Quindi di chi è la responsabilità e di chi è la colpa? È dura da capire. C’è chi dice che la colpa sia della società. Ma non ha senso”.

E da qui parte una riflessione su come per i giovani di oggi non ci sia più la “gavetta” di un tempo. “Forse è la troppa facilità con cui a questi ragazzi viene inculcato che è facile far soldi, fare i divi e diventare di VIP…Non hanno una lira, vanno a spacciare per comprare un telefonino all’ultima moda. Non hanno il senso del lavoro, della gavetta, del darsi da fare, ma pensano alla sfida, alla challenge su TikTok, ai braccialetti d’oro, le macchine di lusso subito. A questa mentalità contribuiscono sicuramente i social”.

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