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I successi presentati al Festival di Sanremo che non hanno vinto

Spesso sono proprio i successi “non premiati” a fare la differenza nel lungo termine

I successi presentati al Festival di Sanremo che non hanno vinto

Credits: Getty Images

22 Gennaio 2025

Redazione 105

Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più importanti e seguiti in Italia, è da sempre una vetrina per artisti emergenti e affermati. Tante lo meriterebbero, ma non tutte le canzoni ovviamente possono vincere. Tuttavia alcuni brani che non hanno trionfato al Festival sono riusciti a entrare nel cuore del pubblico e a diventare veri e propri classici della musica italiana. Pezzi che, pur non essendo stati premiati, hanno avuto un impatto duraturo, consolidando la carriera degli artisti e lasciando un segno indelebile nella storia della musica italiana. Vediamone alcuni. 

Lucio Battisti – Un’avventura (1969)
Un classico della musica italiana, fu bocciato al Festival di Sanremo nel 1969. Nonostante il deludente nono posto, Un’avventura divenne un grande successo commerciale e ancora oggi è uno dei brani più amati di Lucio Battisti.

Lucio Dalla – Piazza Grande (1972)
Nel 1972, Lucio Dalla presentò Piazza Grande a Sanremo, ma la giuria non lo premiò, relegandolo all’ottavo posto. Eppure la canzone è diventata un inno della musica italiana, tanto da essere ricordata come una delle sue composizioni più belle.

Rino Gaetano – Gianna (1978)
Arrivata al terzo posto nel 1978, Gianna di Rino Gaetano è diventata un classico immortale con la sua ironia e il suo linguaggio audace. Del resto, chi non l’ha mai canticchiata almeno una volta?

Vasco Rossi – Vita spericolata (1983)
Portata a Sanremo nel 1983, Vita spericolata arrivò penultima, ma la canzone è una delle più iconiche di Vasco Rossi, un vero e proprio inno un inno generazionale che ancora oggi è tra i pezzi cantati a squarciagola dai fan e non solo. 

Zucchero – Donne (1985)
Ma Vasco è in buona compagnia in quanto a penultimi posti a Sanremo. Lo sa bene Zucchero che però si rifece alla grande: con Donne conquistò il pubblico e il successo commerciale subito dopo il Festival, diventando uno dei brani più rappresentativi del cantante.

Fiorella Mannoia – Quello che le donne non dicono (1987)
Un grande pezzo d’autore scritto da Enrico Ruggeri, che però non ricevette il giusto riconoscimento al Festival, dove si classificò solo all’ottavo posto. Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia ben presto si è fatto strada come un classico della musica d’autore italiana e un pezzo simbolo per le donne. 

Mia Martini – Almeno tu nell’universo (1989)
Con il suo rientro trionfale a Sanremo nel 1989, Mia Martini non vinse, ma Almeno tu nell’universo è rimasta nella storia della musica italiana. Pezzo difficilissimo, ancora oggi “spaventa” le più grandi cantanti che provano a interpretarlo. 

Patty Pravo – E dimmi che non vuoi morire (1997)
Vasco Rossi scrisse questo brano per Patty Pravo, che lo presentò al Festival di Sanremo del 1997. Nonostante il piazzamento basso, E dimmi che non vuoi morire è rimasta nel cuore dei fan e ha rappresentato un momento di rilancio per la carriera di Patty Pravo.

Carmen Consoli – Confusa e felice (1997)
Nonostante l’eliminazione nella prima serata di Sanremo, Confusa e felice divenne un successo radiofonico, lanciando Carmen Consoli come una delle cantautrici italiane più apprezzate degli anni successivi.

Samuele Bersani – Replay (2000)
All’epoca Samuele Bersani si classificò solo quinto, ma Replay è diventato uno dei suoi pezzi più amati. Inserito nell’album Oroscopo speciale, è il singolo più venduto e lo consacrò tra i nuovi cantautori italiani, complice anche l’inserimento nella colonna sonora del film di Aldo, Giovanni e Giacomo Chiedimi se sono felice.

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