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Tozzi rivela: “La vera ‘Gloria’ della canzone non è mai esistita”

“Per ‘Ti Amo’ le femministe mi distrussero, dicevano che era un atteggiamento maschilista”

Tozzi rivela: “La vera ‘Gloria’ della canzone non è mai esistita”

Credits: Instagram @umbertotozziofficial

29 Gennaio 2025

Redazione 105

Umberto Tozzi si è raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, spiegando come sono nati alcuni dei suoi più grandi successi. Ha rivelato: “‘Ti amo’ è nata sulle colline di Firenze, a casa di Giancarlo Bigazzi con la mia chitarra. Mi resi subito conto che quel giro armonico era originale, specialmente a livello ritmico e metrico. Fin dal primo accordo suonato dalla mia Gibson nella versione originale del ‘77, mi emoziona ancora oggi e quando la suono in ogni live... è immensa”.

L’ispirazione non era una compagna o una moglie, ma la mamma. Ma alcune parti del brano non furono per nulla apprezzate, come la frase “Fammi abbracciare una donna che stira cantando”: “Le femministe mi distrussero, dicevano che era un atteggiamento maschilista. E invece quell’immagine mi era venuta pensando a mia mamma che abbracciavo quando tornando a casa la trovavo a stirare”. Quanto a Gloria, invece, nessuna musa ispirata alla sua vita privata: “Non è mai esistita una vera Gloria, era semplicemente una parola che suonava fantasticamente bene su quel riff musicale”.

Tozzi ha anche parlato della sua malattia, un tumore alla vescica, e che lo ha segnato profondamente: “Dopo 2-3 anni terribili dovuti alla mia cartella clinica affronto la vita con una filosofia diversa. La salute è veramente tutto. Non avevo mai toccato prima di allora la non felicità del poter non esserci più”. E rimanendo in tema di salute, fa sapere anche di essere stato ben lontano dalle droghe: “Una volta mi fece male, ma molto male, fumare hashish e non ho più toccato nulla. Questo rifiuto fisico mi ha salvato. Nelle compagnie che frequentavo ai tempi in cui suonavo per strada a Torino c’era anche chi si bucava o chi faceva rapine in banca. La chitarra è stata il mio rifugio. L’ho scampata”.

Infine la domanda più classica che si pone ultimamente a tutti gli artisti: un’opinione sulla musica di oggi. “Noi eravamo dei santi in confronto... Non ascolto il rap: è giusto che ci sia, ma non mi emoziona, non mi trasmette nulla. Il problema della musica di oggi è che mancano le canzoni, forse perché non le sanno scrivere. Non credo si possa diventare come Michael Jackson con quello che sento in giro: lui invece emoziona ancora”.

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