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Credits: Instagram @tonyeffebaby777
04 Febbraio 2025
Redazione 105
Tony Effe si prepara a calcare per la prima volta il palco dell’Ariston con Damme ‘na mano, il brano che segna il suo debutto alla 75ª edizione del Festival di Sanremo. Il pezzo è una dichiarazione d’amore alla città di Roma, in cui emergono sonorità che richiamano lo stile degli stornelli romani e l’eredità artistica di Franco Califano, reinterpretate attraverso la sensibilità contemporanea del trapper.
In un’intervista rilasciata a RayPlay, l’artista ha rivelato un retroscena personale legato alla sua partecipazione al Festival: “Mia madre ha sempre desiderato che io prendessi parte al Festival. Per lei finché non salirò su quel palco sarà come se non avessi fatto nulla nella vita”.
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Il brano si distingue per l’uso del dialetto romanesco, elemento che lo rende un omaggio autentico e viscerale alla Capitale. Tony Effe ha raccontato che la canzone nasce come una lettera d’amore a Roma, vista come una donna dalla bellezza irresistibile e dal fascino eterno.
Un’operazione che ricorda quella compiuta lo scorso anno da Geolier con I p’ me, tu p’ te, ma che porta con sé una narrazione più intima e personale. L’artista ha anche paragonato il brano a un piatto di amatriciana, suggerendo ai fan di ascoltarlo mentre si perdono tra le strade della città di notte, per coglierne tutta la magia.
Io non soffro per te
Non so fare l’attore
Sono pronto a sbagliare
Come un uomo d’onore
Spengo la sigaretta
Come la nostra storia
Ogni notte è per sempre
Per le strade di Roma
E non fare la stupida stasera
Tu non sei mai sincera
Tu sei pericolosa
Io so che morderai la mela
Ma di noi cosa direbbe Califano
Che è durato troppo poco
Cammino sui sanpietrini
Fino a quando non te trovo
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo ‘na donna e ‘na canzone
Nun conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io e te per tutta la vita
Te lo giuro mi incrocio le dita
Sono il classico uomo italiano
Amo solo mia madre Annarita
La domenica ti lascio sola
Vuoi andare a cena ma c’è la partita
Tu mi aspetti nel letto nervosa
Parli poco fai la stranita
Poi mi tocchi te ne fotti
Vai più giù mi si girano gli occhi
Poi mi guardi togli i tacchi
Mentre ti fai i capelli raccolti
A te piace sbagliare farmi del male
Mi alzi le mani
Poi ti vuoi scusare
E so che perderò questo gioco
Come a carte sei brava a barare
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo una donna
E ‘na canzone
Non conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io ho sofferto per te
Ora so fare l’attore
Quante volte ho sbagliato
Come un uomo d’onore
Accendo la sigaretta
Penso alla nostra storia
Mentre guardo la notte
Per le strade di Roma