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Come si trasforma il Teatro Ariston quando non c’è il Festival

Sanremo e l’Ariston vivono in simbiosi, ma senza il Festival il teatro resta un punto di riferimento per la cultura ligure

Come si trasforma il Teatro Ariston quando non c’è il Festival

Credits: Instagram @salvo_sferrucci

17 Febbraio 2025

Redazione 105

Quando le telecamere si spengono, i vip scompaiono e la città di Sanremo torna alla sua routine, il Teatro Ariston cambia volto. Dimenticate il tappeto rosso, le urla dei fan, le luci accecanti e gli abiti scintillanti: senza il Festival, l’Ariston è un teatro come tanti.

Qui si tengono spettacoli e film 

Passeggiando davanti all’ingresso, le celebri locandine del Festival lasciano spazio ai manifesti di spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche ed eventi locali. Sì, perché l’Ariston, quando non è il tempio della canzone italiana, è un normale teatro multisala che ospita di tutto: dai film ai concerti, dalle rassegne culturali agli spettacoli di cabaret. All’interno, senza le scenografie mastodontiche del Festival, il palco appare nudo, quasi spoglio. Le poltrone rosse, testimoni di standing ovation e momenti iconici, sono vuote. 

Un teatro dalle due anime

Se durante Sanremo l’Ariston è una macchina perfetta, con una regia televisiva impeccabile e una logistica curata al millimetro, il resto dell’anno il teatro si mostra per quello che è davvero: un luogo di cultura, con i suoi ritmi più lenti e la sua atmosfera intima. La sua storia non inizia con il Festival, ma nel 1963, quando la famiglia Vacchino lo aprì come cinema-teatro, e questa doppia anima non l’ha mai abbandonato.

La sala ospita oltre 2.000 persone 

La grande sala, capace di ospitare oltre 2.000 persone, si trasforma in una sala cinematografica che proietta film come qualsiasi altro cinema. A volte qualche turista curioso entra per vedere un film e scopre con stupore che è seduto nello stesso posto in cui, pochi mesi prima, era seduta una star del mondo dello spettacolo. Quando poi arriva il tempo di preparare tutto in vista del Festival, vengono tolte le prime file per far spazio al palcoscenico e nei laterali viene posizionata l’orchestra e la magia della kermesse sanremese ha inizio.

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