Sanremo 2025, Kekko vuota il sacco: “In gara con due costole rotte”

Kekko dei Modà ha scelto il salotto di Verissimo per raccontare la sua verità sul Festiva di Sanremo. Una kermesse vissuta con grande difficoltà a causa di un infortunio prima ancora di iniziare la competizione. Nonostante questo, però, non ha voluto ritirarsi: “Sono caduto come un cretino e mi sono rotto due costole. Non ho fatto le prove di canto prima della prima puntata di Festival perché avevo paura di sentire male e dovermi ritirare dalla gara. Ci tenevo particolarmente a portare a termine la mia esperienza, per me, per i ragazzi e per tutto il pubblico che ci ha sempre seguito. Ho cantato con molto dolore, però, sono felicissimo di averlo fatto, non mi sarei mai ritirato. Mia mamma aveva il rosario in mano ogni volta che salivo sul palco e anche mia figlia faceva il tifo per me”. 

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Poi ha parlato del piazzamento negativo dei Modà, arrivati ventiduesimi, a suo dire influenzati da “una certa stampa e radio”. Un argomento che aveva già affrontato in un lungo post su Instagram: “Non voglio mettere nello stesso calderone tutte le radio e tutta la stampa, tutte le volte che sono stato giudicato lo hanno fatto con criterio, dietro c’è del lavoro, ci sono degli esseri umani. Negli anni con gli amici giornalisti ho preso anche brutti voti, però mi spiegavano sempre, mi davano una giustificazione. Poi c’è una piccola parte che ci giudica con il pregiudizio. So di non poter piacere a tutti. Ma quando invece c’è un pregiudizio, lo trovo umiliante e ridicolo oltre che poco professionale. Eravamo al quinto posto, siamo finiti ventiduesimi perché ci hanno messi ultimi nella classifica di stampa e radio”.

Infine ha affrontato il tema del suo ritiro, qualcosa a cui ha seriamente pensato. “Ora vivo a Tenerife, in Spagna, dove sto molto bene e avevo deciso di mollare perché avevo avuto diverse delusioni: nel mondo di lavoro non è facile instaurare rapporti. Quando ho visto che il successo non era più quello di un tempo, incontravo persone che non mi guardavano nemmeno più in faccia e per cose del genere bisogna essere pronti anche a livello psicologico. I miei ‘ragazzi’ mi hanno salvato più volte, ci sono sempre stati con grande educazione e tatto”.

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