Bugo: “Mi ritiro dalla musica, si è spenta la mia cellula creativa”

Bugo ha stupito tutti con la sua scelta: un ultimo concerto all’Alcatraz di Milano il 1° aprile e poi il ritiro dalla musica. L’artista ha spiegato le sue ragioni in un’intervista al Corriere della Sera con queste parole: “Se si è spenta, come è capitato a me, la cellula creativa non si può riaccendere. Si tratta di essere onesti con se stessi e con il pubblico. Preferisco anticipare la morte artistica scegliendo io il momento. Ai miei figli dirò: ‘ero Bugo, è stata una figata’”. 

Una scelta che è maturata nel tempo: “Ho iniziato a rendermene conto nel 2018: mi mancava qualcosa quando componevo. Io che sembravo un artista diverso ad ogni disco, sentivo di ripetermi. La monotonia è stato il segnale. Mi sembrava di scrivere canzonette. Da lì è iniziata la preparazione. Mi sono detto che prima avrei voluto fare Sanremo: ne ho fatti due ed è andata bene. Poi che volevo fare un ultimo disco senza dire che lo fosse per non fare sensazionalismo, ed è uscito lo scorso anno. A settembre ho iniziato a pensare all’ultimo concerto per salutare tutti, col sorriso”.

Quindi niente più musica nella sua vita? Ovviamente no: “Da ascoltatore continuerò a divorarla. Ascolto spesso vinili, anche con i miei figli di 8 e 2 anni, e quando rimetto su gli album blues di cento anni fa, tipo Robert Johnson, mi rilasso e mi sento in pace con il mondo”. Quanto a suonare: “La chitarra ce l’ho davanti a me anche adesso. Non la metto via, ma se sentirò l’ansia di dire qualcosa la terrò per me. Del resto nel 2004 feci un disco intero solo per mia moglie e quelle canzoni le ha sentite solo lei. La musica non può essere sempre mercato e lavoro. C’è anche un aspetto più intimo”. Infine una riflessione per il futuro che al momento è ancora incerto: “Ho lasciato la musica ieri e ora non so ancora cosa farò, devo gettare le basi per il futuro. Sono ancora giovane”.