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Credits: Instagram @damianodavid e @giorgiasoleri_
11 Aprile 2025
Redazione 105
Giorgia Soleri è stata ospite dell’ultima puntata di Non lo faccio x moda, il podcast ideato e condotto da Giulia Salemi. Per prima cosa ha parlato del suo lavoro da influencer con i social: “Io ho sempre usato i social perché ho sempre sentito questa esigenza comunicativa, per me i social sono sempre stati uno strumento fondamentale. Facevo la fotomodella freelance quindi utilizzavo i social anche per farmi conoscere dai fotografi ed è così che ho guadagnato i primi follower. Quando poi ho avuto le diagnosi, ho iniziato a parlarne anche perché io ho avuto la mia prima diagnosi di fibromialgia grazie ad un’altra donna che ne ha parlato. Quindi mi sembrava giusto poter aiutare altre persone, nel frattempo ho avuto questa relazione che ha un po’ acceso un faro sulla mia figura e cercato in senso positivo di sfruttarla, di fare attivismo per far conoscere il tema delle malattie invisibili”.
Grazie ai social è diventata famosa: che rapporto ha con il successo? “Non lo so perché non penso di averlo raggiunto, penso di aver raggiunto degli obiettivi che mi ero posta. E sono molto fiera e felice di questo. Oltre ad educare me stessa, uscire da questa sensazione di essere sempre perfetta, cerco di condividere che mi piace anche condividere l’essere imperfetti, stanchi. Cerco sempre di ricordarmelo anche se ovviamente anche io a volte cado nel tranello, ma so di avere una responsabilità da persona esposta. Cerco sempre di mostrare anche quello che mi fa vulnerabile, devo far capire che la vita è questa, fragile. Non penso sia sbagliato avere degli obiettivi, penso sia sbagliato ammalarsi per raggiungere questi obiettivi però il mio goal è l’umanità e non la professionalità. Io non voglio essere il mio lavoro. Anche per questo ho scelto di vivere a Roma, Milano mi metteva ansia, era tutto di corsa”.
Popolarità sui social vuol dire inevitabilmente avere degli haters: “Il mio rapporto con le shitstorm è cambiato, all’inizio la vivevo male e mi chiudevo in casa con l’ansia. Piano piano ho cercato di costruire la mia autostima fuori dai social, so chi sono e mi piace sbagliare. Trovo che sia bello anche chiedere scusa. Rispondo sempre a tono agli haters. A volte mi capita di non voler fare sapere ad alcuni colleghi che non mi piacciono che guardo il loro profilo e quindi lo faccio dal profilo fake, ma non insulto mai nessuno”.
Quanto al lato sentimentale, dice di avere trovato l’amore in se stessa. “Sì, la mia perfetta metà: sono io. C’è una frase bellissima: ‘Sei nata intera, non ti manca l’altra metà’. Questo non significa che l’amore non sia una cosa meravigliosa, però io esisto e mi amo, vedo i miei difetti però mi accolgo e mi accetto. Questo percorso l’ho fatto negli ultimi due anni, quando ho perso un po’ di rapporti e ho pensato: ‘Okay, se non mi ami tu, mi amo io”‘ Io ho sofferto tantissimo perché mi sono data tanto ma anche in amicizia”.
Inevitabile a questo punto parlare di Damiano David. “Quando si è esposti, le persone si sentono in diritto di giudicare. Non c’era alternativa in quel caso perché c’era talmente tanta luce puntata che non si poteva fare altrimenti. Io cerco sempre di capire se una situazione mi fa stare bene o male a prescindere dal giudizio delle persone. Devo dire che io non ho avuto un bel rapporto con la fama perché avevo costruito i miei follower ma che mi conoscevano, passare ad avere così tanto seguito poi è stato un impatto forte. L’amore è la cosa più bella del mondo, non c’è niente da nascondere ma solo da tutelare”.
Da sempre la Soleri si è detta favorevole a relazioni monogame: “Ognuno di noi ha un modello più giusto anche all’interno di una coppia. Io non concepisco il possesso del corpo, quindi per me il sesso è una cosa bellissima e non penso che se tu possa farlo con un’altra persona, questo possa togliere qualcosa a me. Sì, a volte mi dà fastidio, sono cresciuta anche io in questa società in cui ti viene insegnato che tu sei sua, lui tuo. Io ho indagato molto sulla mia gelosia però penso la mia sia solo insicurezza. lo sì ho sempre tradito, non ho mai concepito l’esclusività fisica”.
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