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Credits: Instagram @naliannalisa
14 Maggio 2025
Redazione 105
Annalisa è stata scelta da Zanichelli per l’iniziativa Definizione d’Autore, un progetto che unisce arte e linguaggio attraverso le voci di personaggi pubblici. Alla cantante è stata affidata la parola corpo, concetto che ha interpretato con profondità e sensibilità, in linea con il suo percorso artistico e personale. Da sempre attenta all’impatto visivo, Annalisa ha saputo usare il proprio corpo come mezzo di espressione e comunicazione, senza mai ridurlo a semplice estetica.
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Nel tempo Annalisa ha spesso giocato con la propria immagine: recentemente si è mostrata con i capelli corti per promuovere il suo nuovo singolo, salvo poi rivelare che si trattava di una parrucca. Un gesto simbolico per sottolineare come l’apparenza possa veicolare un messaggio forte, anche musicale. Questo gioco con l’identità si riflette anche nelle parole della canzone in cui canta: “Quanto differente può essere, la stessa azione, la stessa frase, lo stesso pensiero, nei panni di un lui? Che sogno, essere lui”.
La definizione ufficiale di Zanichelli per “corpo” è vasta: dalla materia fisica alla totalità omogenea, fino al corpo umano. Ma Annalisa ha voluto andare oltre, portando alla luce le tante sfaccettature di un termine che, soprattutto per le donne, è spesso oggetto di giudizio. In particolare, ha ricordato come, insieme a Elodie, sia stata criticata per l’uso dell’immagine come se questo annullasse il talento. Un pregiudizio ancora troppo radicato.
La definizione di Annalisa è: “Corpo celeste. Corpo estraneo. Corpo nero, elastico, rigido. Corpo animale, umano. Cambia la materia, o la finalità, ed esiste una diversa declinazione di corpo e della sua natura. Quello che non cambia è che per essere definito venga osservato da fuori, dall’alto; e da qui il comune sentire: il corpo guardato, analizzato, misurato, divorato. Giudicato. Quasi sempre contrapposto all’anima, come vera essenza dell’essere. ‘Qualcosa’ di nettamente distinto, e più sotto, di una molto più alta anima. Ma un corpo, da dentro, è anche qualcuno: il mio corpo comunica, si trasforma, racconta, diventa manifesto della mia esistenza, delle mie scelte, custode altissimo dei miei ricordi che si fanno strada nelle viscere fino in gola, sulle corde vocali che diventano voce. È il mio punto di connessione col tutto e anche il mio limite. Il mio spazio. Il mio tempo. Io sono il mio corpo. E il mio corpo sono io”.
Nella foto dell’iniziativa, Annalisa indossa un body bianco sgambato decorato con una rosa al centro, maniche effetto peluche e collant scuri velati. I capelli sono tornati lunghi con frangetta, confermando l’uso simbolico di ogni dettaglio estetico. Il suo look non è mai fine a sé stesso: è una parte del linguaggio del corpo, che racconta qualcosa in più della musica.