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Rovazzi parla di “Red Flag”: “Ho vissuto storie totalmente tossiche”

Redazione 105

Tra musica e sketch con i VIP, Rovazzi si racconta

Sta per arrivare l’estate e immancabilmente arriva Rovazzi, calando l’ennesima hit dal titolo Red Flag (con Paola Iezzi e Dani Faiv). In un’intervista a Today il cantante si è raccontato, partendo da com’è nata l’idea di questa canzone: “Durante l’anno mi appunto cose sul telefono. Possono essere spunti di claim, argomenti da utilizzare nei pezzi. Tra le varie note c’era questa della red flag che mi è balzata all’occhio e mi ha ispirato per fare questo pezzo. È un bellissimo perno per poter parlare di tante cose. Mi sembrava uno spunto divertente di cose reali". Non si tratta di una canzone autobiografica del momento, ma in passato rivela che “mi sono capitate delle relazioni sbagliate, anche totalmente tossiche. E poi devo ammettere che non sono bravissimo a riconoscerle sul momento”.

Quanto ha senso spendere per un videoclip? 

Ad accompagnare il pezzo, ovviamente, c’è anche un video che Rovazzi definisce “molto didascalico, essendo l’argomento molto reale. È figlio della mia passione per i videoclip, per tutto quel mondo lì”. Ha fatto scalpore la dichiarazione di Fedez che ha sostenuto che Fabio avrebbe speso 500.000 euro per un videoclip. Rovazzi nega, ma non del tutto: “Era un po’ meno, la cifra non è esatta”. Poi precisa: “Ai tempi aveva molto senso, era un grande investimento ma sapevo di poterci rientrare abbondantemente. Oggi no, il video non dà la stessa visibilità. Ci sono più vie per far esplodere un brano, hanno molta rilevanza i social ma credo che sia importante anche farlo girare fisicamente, tra la gente”.

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Gli incontri con i VIP

Nel corso della sua carriera ha incontrato tantissimi VIP. Chi lo ha sorpreso di più? “Tutti i big, quelli veri, hanno un approccio differente rispetto a quelli più esordienti. Quello che più mi ha sorpreso rimane sicuramente Will Smith; è stato veramente assurdo, incredibilmente alla mano e disponibile”. E poi ci sono gli sketch, diventati ormai famosi: “Leclerc l’ho conosciuto agli esordi, per cui da anni ormai. Quel tipo di intervista richiedendo un lavoro di mesi, ci sono in mezzo anche delle questioni di tipo legale in quanto rappresenta un brand. Sarò sincero: conoscendo il Presidente della Formula Uno, sono stato molto avvantaggiato. Con Totti, invece, stavamo girando uno spot e in una pausa gli ho detto: ‘Ti va di fare questo video sull’Impero Romano?’. E l’abbiamo fatto”.

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L’imbarazzo e chi gli ha detto no 

Chiaramente un po' di ansia c’è: “Tantissima. Per esempio quando sono salito a bordo della Ferrari, ero talmente preso da tutti gli aspetti più tecnici, che quasi mi dimenticavo le domande. Oppure può capitare semplicemente di emozionarsi. Harrison Ford, quando ci siamo seduti, mi ha detto: ‘Dai, iniziamo con questa m***a’. Scherzava, però ecco…”. Qualcuno gli ha detto no? “Sì. È capitato e spesso capita che non si riescano ad ottenere degli sketch precisi. Ma il ‘no’ è quasi sempre di ciò che gira intorno all’artista, i manager per esempio”.

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