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Levante svela la verità: “‘Fai Rumore’ di Diodato dedicata a me?”

La cantautrice si racconta, dagli esordi non semplici all’ultimo singolo

Levante svela la verità: “‘Fai Rumore’ di Diodato dedicata a me?”

Credits: Instagram @levanteofficial

16 Giugno 2025

Redazione 105

La carriera di Levante, al secolo Claudia Lagona, è iniziata in salita, fatta di sogni che sembravano infranti e notti passate in condizioni estreme. A soli 26 anni, si è trasferita a Leeds per inseguire un contratto discografico, ma si è ritrovata a dormire “su un materassino in un bagno senza gabinetto”. È proprio da quell’esperienza disastrosa che è nato Alfonso, il brano che segna la sua svolta artistica e personale. “Era tutto finto. Sono tornata distrutta. Da lì è nata Alfonso” ha raccontato.

La rabbia elegante di “Maimai”

Nel 2025 Levante torna con il singolo Maimai, una vendetta dolceamara che parla di un amore finito con ironia e forza ritrovata. Il testo nasce da una storia vera, vissuta sulla pelle dell’artista: “Lui torna in ginocchio dopo aver sbagliato, ma lei ha già chiuso. Canto: ‘Ti piacerà la torta al mio livore’. È un addio con ironia e consapevolezza. Mi è venuto in mente un ragazzo che mi ha lasciata due giorni prima del mio diciottesimo compleanno. Quando è tornato, gli ho restituito un due di picche perfetto”.

“Fai Rumore” di Diodato

Più volte si è ipotizzato che Fai Rumore di Diodato fosse dedicata a lei. Su questo, l’artista è schietta: “Non è la canzone ad avermi dato fastidio. Diciamo che le storie d’amore, le storie in generale, le cose private, le sanno le persone che le vivono e quindi a me dispiace che siano circolate voci rispetto a questo rapporto che io ho cercato di preservare in tutti i modi. La cosa che mi ha infastidito non è ‘Fai Rumore’, è l’effetto domino che ha avuto sulla bocca degli sconosciuti. La verità la sappiamo io e Antonio”.

Il nome Levante, tra destino e cinema

Claudia ha anche rivelato come il nome Levante nasca per caso, ma sia diventato parte integrante della sua identità. “Olga, un’amica, iniziò a chiamarmi così dopo aver visto ‘Il Ciclone’ di Pieraccioni. Il nome mi è rimasto addosso. Claudia, invece, non le è mai piaciuto: “Deriva dal latino e significa ‘zoppo’. Levante è il contrario: colui che si alza. Era scritto nel destino”.

La maternità 

Oggi Levante è madre e continua a raccontare la perdita del padre attraverso la musica: “L’ho tenuto in vita attraverso le mie canzoni e i miei libri. Lo sento vicino ogni giorno”. La maternità, invece, porta con sé dubbi e consapevolezze: “Il mio senso di colpa? Dovermi dividere. Dire a mia figlia che torno tra tre giorni, per lei vuol dire che non sono qui. Ma con Pietro siamo due bravi genitori, me lo riconosco”.

Sanremo e l’ansia 

Nel corso della sua carriera ha calcato il palco di Sanremo e si è seduta dietro il banco dei giudici di X Factor, esperienze che le hanno lasciato il segno: “Sanremo mi ha generato tanta ansia. Riguardandomi provo tenerezza. ‘X Factor’ invece è stata una grande scuola, ma mi sentivo sotto pressione. Ero entusiasta, ma poco strategica”. Ora cerca equilibrio: “Sto cercando di distruggere l’ego. Non vuol dire non averlo, ma non farsi guidare. Quando l’ego prende il comando, diventi una brutta persona”. E sul futuro a Sanremo? “Mai dire mai. La promozione musicale che offre è ancora potentissima”.

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