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Francesca Michielin: “I difetti e le cicatrici sono parte di me”

La cantante si racconta parlando anche delle sue fragilità

Francesca Michielin: “I difetti e le cicatrici sono parte di me”

Credits: Instagram @francesca_michielin

17 Giugno 2025

Redazione 105

Francesca Michielin ha deciso di raccontarsi senza filtri nel podcast Non lo faccio X Moda condotto da Giulia Salemi, condividendo il suo percorso personale e professionale. La cantante ha parlato apertamente di un periodo in cui ha pensato di abbandonare la musica, sentendosi intrappolata in un ruolo che non le apparteneva più. 

Non mi sentivo più un’artigiana, mi sentivo un soldatino che faceva le cose che gli altri si aspettavano facessi, sentivo che ero in una sorta di trappola mentale che stava avendo ripercussioni sul mio fisico e sulla mia salute”. Un blocco creativo e fisico che l’ha portata a mettere in discussione tutto, fino a riscoprire il valore del divertimento e della libertà artistica.

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L’accettazione del proprio corpo

Tra i temi più intensi affrontati da Francesca Michielin, c’è anche quello del rapporto con il proprio corpo. Un processo non facile, ma necessario. La cantante ha raccontato di aver imparato ad ascoltare il dolore fisico come segnale da non ignorare. “Ora viviamo in un mondo performativo e quando il tuo corpo prova dolore o non funziona, vorremmo anestetizzare quel dolore. Invece il dolore non va solo sedato, va ascoltato, bisogna capire cosa ci sta dicendo”.

Un cambiamento profondo, che ha portato Francesca a smettere di considerare il proprio corpo come una macchina da far funzionare a tutti i costi. “Io non l’ho trattato come un tutt’uno, lo trattavo come una cosa a parte che doveva essere efficiente. Ora, però, sono tornata ad avere un rapporto buono, mi dico che ho dei difetti, ho delle cicatrici, ma va tutto bene perché sono parte di me. Lo ascolto di più e lo assecondo di più”.

I look di Sanremo e il peso dell’immagine

Nel corso dell’intervista la cantante è tornata a parlare poi della sua partecipazione al Festival di Sanremo e della canzone Fango in paradiso, messa in secondo piano dalle critiche ai suoi look. “Ci sono sicuramente diverse considerazioni da fare, ma fino a un certo punto. Il make-up e i capelli sono stati una scelta molto precisa: ho voluto mantenerli volutamente semplici. Il trucco non era estroso, ed è stato intenzionale. Sai, quando arrivano i 30 anni ho iniziato a truccarmi meno. Il mio obiettivo era proprio questo”.

Sulla scelta del taglio corto, ha aggiunto: “Ho scelto un taglio giapponese perché sono una grande fan della cultura giapponese. Qualcuno mi ha chiesto: ‘Ma dove va con quel taglio?’, ma basta fare una rapida ricerca su Google per capire. Sono un po’ nerd e mi sono fatta un taglio da nerd. Tutto qui”.

La resa non come sperato 

La parte più dolorosa è legata alla resa degli outfit, che non ha corrisposto alle sue aspettative. “Credo che la resa, alla fine, non abbia reso come speravo. Ho rivisto tantissime volte le foto e i video dei fitting, e quello che ho visto lì non corrispondeva affatto a ciò che poi è apparso sul palco. Era proprio un altro corpo. Secondo me è stato un insieme di fattori: forse sono dimagrita un po’ per lo stress, la questione della caviglia, una postura non al top… magari anche le inquadrature non hanno aiutato. L’ho riguardato mille volte, e sì, mi ha creato un complesso. Lo ammetto”.

Una riflessione onesta che rivela quanto anche una figura pubblica come lei sia vulnerabile di fronte ai giudizi esterni. “Anche perché, nei video dei fitting, la resa era completamente diversa. E ci tengo anche a dirlo per difendere il lavoro fatto: non che Miu Miu abbia bisogno di essere difesa, ma secondo me hanno fatto davvero un ottimo lavoro. È chiaro che io ho proposto qualcosa di particolare — non un vestito aderente o qualcosa che puntasse a valorizzare il mio fisico in modo convenzionale — ma è stata una scelta voluta”.

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