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Credits: Instagram @lorenzojova
16 Luglio 2025
Redazione 105
Sono passati due anni dall’incidente che ha segnato la vita di Jovanotti, caduto in bici mentre si trovava in vacanza nella Repubblica Dominicana. Oggi Lorenzo Cherubini ricorda quei momenti con un lungo post sui social, dove racconta non solo la dinamica dell’incidente, ma anche il cammino, fisico ed emotivo, affrontato da allora.
Era il 15 luglio 2023 e, come spesso accade nelle sue vacanze, aveva deciso di portare con sé la bici per esplorare. Dopo 100 chilometri in sella, attraversando paesaggi tropicali e sognando una giornata perfetta, tutto è cambiato in un attimo: un dissuasore invisibile sulla strada ha provocato la caduta. Il risultato? Frattura della clavicola e del femore, infezioni e interventi chirurgici complessi.
All’inizio, però, Jova pensava si trattasse di una semplice scivolata. È stato quando è passata l’adrenalina della scivolata che si è reso conto della situazione: “Quando ti fai molto male nei primi secondi non senti male, anzi non senti niente, e infatti ho addirittura preso il cellulare dal telaio della bici e ho girato un video dove dicevo che ero caduto perfino sorridendo, poi ha iniziato a farmi malissimo, ho visto che il piede era al contrario e la clavicola mi bucava la pelle della spalla, e ho sentito le voci di quelli che mi stavano soccorrendo e la prossima cosa che ho sentito è stata la sirena dell’ambulanza”.
Il percorso di guarigione non è stato semplice. Jovanotti ha dovuto affrontare un primo intervento d’urgenza mal riuscito, un’infezione ossea e poi una lunga fase di fisioterapia, culminata con una seconda operazione di otto ore in Italia. Da allora, l’allenamento quotidiano è diventato un rituale indispensabile.
Nonostante il recupero, il dolore non lo ha mai abbandonato. “Ho questo dolore fisso che ormai è talmente familiare che lo vivo come un compagno di viaggio, io gli sto addosso, mi alleno tutti i giorni, lui mi sfida, io non mollo. Insieme andremo lontano”.
Durante i 54 concerti del tour Palajova, il dolore era sempre presente. Ma in certi momenti sembrava dimenticarsi di sé, trascinato dalla potenza della musica. “Si è divertito pure lui, il dolore, talmente si è divertito che spesso si dimenticava di esserci e ballava insieme a me e ci dimenticavamo uno dell’altro, Potenza della musica”.
Ora Jovanotti si prepara a una nuova sfida: raggiungere il No Borders Festival il 26 luglio in bici, partendo da casa. Un viaggio di 770 chilometri, uno per ogni giorno trascorso da quell’impatto fino ad oggi. Il concerto sarà riservato a chi arriverà in sella, un’idea nata un anno fa e che ora prende forma:
A raccontarlo è lui stesso a chiosa del post: “Mi ero riproposto, quando un anno fa è nata l’idea di questo concerto speciale, di arrivare in bici anche io. Partendo da casa mia. È quello che tenterò di fare, 770 km, in pratica uno per ogni giorno di questi due anni appena trascorsi, e non vedo l’ora di salire su quel palco il pomeriggio del 26 luglio al No Borders Festival e dire ora cominciamo”.