Music Biz
Credits: Instagram @sicklukex2
08 Settembre 2025
Redazione 105
A tre anni da X2, Sick Luke torna con il suo nuovo album Dopamina. Da allora le cose sono cambiate molto e il produttore è diventato padre. Come racconta a Fanpage.it, “Ho cambiato la mia routine, il mio equilibrio. Adesso sono pieno di dopamina, per quello si chiama così il disco. Non ho mai avuto un appannamento, però ho avuto un momento di pausa che mi serviva. Dopo 10 anni di musica, dovevo prendermi una pausa, sono diventato padre e dovevo ritrovare me stesso, essere concentrato sulla mia famiglia. Poi ho ritrovato le energie e ho deciso di tornare per un nuovo album”.
All’interno dell’album c’è una collaborazione con Alfa, nella canzone Da quando ci sei tu. Com’è nata? “Stavo scrollando il cellulare e tra i tanti artisti con cui provavo mi sono chiesto chi potesse esserci in ‘Dopamina’: volevo fare una sessione con lui. Ci siamo visti ed è cominciata una grande chiacchierata, abbiamo parlato di come stessero andando le nostre vite e lui mi ha proposto di scrivere una canzone per mio figlio, a cui è dedicato il disco. Sapevo che avrebbe spaccato, non ho dovuto modificare nulla. Tra l’altro la mia compagna l’ha sentita e quando ho visto scendere la lacrima, sapevo che era perfetta”.
Come detto, la sua vita è radicalmente mutata con la nascita del figlio: “Ho un motivo in più per quello che faccio, adesso non posso rallentare perché ho Teseo. Nessuno mi può far del male, ho il mio migliore amico a casa che mi aspetta”. Come lui, anche tanti altri protagonisti dell’album sono diventati genitori: “Penso che sia il momento: in America fanno figli a 18 anni. Credo che dipenda anche dal fatto che ormai siamo tutti a posto economicamente, penso sia il primo problema dei ragazzi italiani che non fanno figli. Poi io ho aspettato anche perché volevo che mio figlio avesse tutto: ho comprato la prima casa. E anche i miei amici rapper hanno fatto lo stesso”.
E se Teseo si affacciasse a questo mondo? “Gli direi di non entrare nel mondo della musica, subito (ride ndr). Farei come mio padre con me, ha visto che mi piaceva e ha investito il suo tempo, ma non bisogna forzare”. Eppure il figlio va già con lui in studio: “Viene in studio, gioca con la tastiera: gliene ho comprata una amatoriale a casa per abituarlo. Poi quando ha ascoltato alcune tracce del disco, si è messo a ballare. Credo sia la cosa più pura che esista e vorrei che la musica colpisse nello stesso modo le persone”.