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Giorgia: “La scintilla è tornata, ho fatto un grande atto di umiltà”

La cantante parla della sua rinascita dopo un periodo complicato

Giorgia: “La scintilla è tornata, ho fatto un grande atto di umiltà”

credits: Getty Images

22 Settembre 2025

Redazione 105

Giorgia è nel suo anno d’oro: conduttrice, doppiatrice, canzoni che suonano ovunque in radio. Eppure due anni fa pensava di aver “perso la scintilla”. In una lunga intervista a Vanity Fair ha rassicurato: “È tornata, ma dopo aver fatto un grande atto di umiltà con me stessa: mi sono messa a testa bassa e mi sono rimessa a lavorare, a mettermi in gioco dopo il ‘Sanremo 2023’ che era stato pesante. Ero arrivata su quel palco dopo un periodo di grande confusione, non sapevo neppure più come dovevo cantare, era tutto cambiato: la scrittura, il canto, l’industria. Non avevo idea di come posizionarmi”.

Una risalita di cui va fiera: “Di rinascite ne ho avute tante, ma mi fa piacere essere un esempio di come ricominciare a 50 anni. Lo dico anche ai miei collaboratori: dovreste fare un manualetto su come si fa, sulle strategie. Sono riusciti in un’impresa che non è mai stata fatta prima. Ne sono fiera. La mia più grande paura è sempre stata quella di non stare al passo coi tempi”.

 

L’esempio del papà 

Un errore portare Parole dette male a Sanremo? “Se me lo avesse chiesto lì per lì, avrei detto che forse avevamo sbagliato, ma oggi penso che sia stato tutto perfetto: senza quel Sanremo, non avrei avuto la spinta per mettermi in discussione. Ho cambiato gruppo di lavoro, mi sono rimessa a lavorare come a 20 anni”. Una spinta che ha trovato “dalle persone che avevo intorno, ma anche dall’esempio di mio papà: negli anni Settanta aveva avuto un discreto successo discografico come cantante dei Juli & Julie, ma all’inizio degli anni Ottanta ha perso tutto e si è dovuto mettere a fare un altro lavoro, si è messo a vendere ricambi per trattori e materiali da costruzione, ma ha continuato ad andare a suonare la sera, perché era la passione che lo guidava. Ancora oggi fa le serate nei club, suona r’n’b. Cantare era la cosa più importante”.

 

Il consiglio ai giovani 

Cantare è una passione che diventata un lavoro, ma è ancora una passione? “Ti devi chiedere ciclicamente: perché lo faccio? Devi sempre rinnovare la promessa, perché poi ovviamente ti fai prendere da tante dinamiche, c’è il marketing, ci sono i social, c’è la comunicazione che si mangiano la passione. L’unico consiglio che posso dare infatti ai giovani è cercare di proteggere la scintilla, quella cosa che ti fa venire voglia di andare sul palco”.

 

L’amore della gente 

Eppure, nonostante l’enorme successo, rimane il fatto che a Sanremo è arrivata solo sesta. Una posizione molto criticata, in particolare da Elodie che l’ha definita “irrispettosa” per la sua carriera. “Elodie è un tesoro. Ma è andata benissimo così, Sanremo io lo avevo già vinto e non ho più vent’anni”. Insomma, non ci è rimasta male. “In realtà è stato bello perché quel posizionamento ha scatenato un’onda emotiva della gente, tutti a dirmi che ci erano rimasti male… una reazione così intensa che non avrei percepito se fossi arrivata seconda, per esempio”. E infatti proprio per quell’onda emotiva è scoppiata a piangere sul palco: “Nel ‘95, quando vinsi Sanremo, mi rimproverarono di non aver pianto, dicevano che ero fredda. Ho pianto di commozione”.

 

L’invecchiamento e le shitstorm 

Infine una riflessione sull’invecchiamento che però non contrasta: “La vivo male. Vedo la faccia che cade e un po’ mi dà fastidio, ma non ho mai fatto niente, nessun intervento, nessun botox, niente. Ho paura: se poi mi si blocca la faccia e non riesco più a cantare? E se mi fa allergia? Tempo fa ho visto un’intervista a una collega più grande di me, e il mio primo pensiero è stato: mamma mia, ma quanto è invecchiata… poi ascoltandola, guardandola, ho cominciato a vederla bellissima con tutte le sue rughe. Non siamo più abituati a vedere una donna che invecchia naturalmente. È solo questo il problema. L’aspetto fisico ha troppa importanza, dovremmo concentrarci di più sull’anima”. Stesso discorso vale per l’industria musicale dove qualcuno ogni tanto cade, specialmente i ragazzi: “Se avessi vent’anni adesso io non ce la farei a stare in questo mondo, alla prima shitstorm sui social mollerei, ne sono sicura”.

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