Music Biz
21 Ottobre 2016
Emis Killa si racconta. Il suo ultimo album, "Terza Stagione", ha già fatto discutere soprattutto per il brano "3 Messaggi in Segreteria" in cui affronta in maniera diretta e quasi brutale il tema del femminicidio.
Ma il suo intero lavoro è costituito da testi forti, di certo non musica per bambini: "E' vero che in Italia alcuni rapper vengono visti come delle boyband - ha raccontato in un'intervista a La Stampa - ma non capisco come i bambini possano ascoltare certe canzoni. Le mamme mi dicono che le figlie di 8 anni mi adorano, allora mi chiedo: cosa ci trova una bambina in uno pieno di tatuaggi che dice un sacco di parolacce? Cosa imparerà sua figlia ascoltando un mio pezzo? I genitori di oggi non sono più quelli di una volta. E credo che con i modi giusti non ci sia nulla di male in uno schiaffo correttivo. La vecchia maniera aveva i suoi motivi ed è un peccato che stia sparendo".
E proprio di "schiaffo correttivo", Emis Killa parla del suo brano "3 Messaggi in Segreteria": "L'ho fatto per sensibilizzare chi mi ascolta sul tema del femminicidio. Lo schiaffo correttivo è questo, sbattere in faccia in modo pesante una cosa brutta".
Interviste