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Music Biz
01 Febbraio 2017
“Avevo già programmato di destinare una somma importante alle popolazioni colpite dal terremoto e volevo tenerlo per me, ma purtroppo queste polemiche assurde mi costringono a renderlo pubblico”. Carlo Conti ha chiuso così, con un bel gesto e un pizzico di amarezza, la polemica sul suo compenso per la conduzione (e la direzione artistica) del Festival di Sanremo, i 650mila euro contestati sui social network e dalla politica (in particolare da Renato Brunetta).
Conti ha risposto da signore, con una lunga intervista uscita su Oggi, nella quale specifica anche che: “È più bello aiutare gli altri senza farlo sapere, senza sbandierarlo per farsi belli”. Avrebbe preferito così, ma le polemiche lo hanno costretto a rendere pubblica la donazione: "Sono amareggiato perché si parla senza sapere, per supposizioni. I miei Festival hanno fatto guadagnare, visto che la pubblicità ripaga ampiamente tutti i costi, e hanno prodotto utili importanti. Non lo dico io, ma le cifre ufficiali (quelle sì che sono vere) rese note dalla Rai”.
Era stata proprio la Rai a intervenire nel dibattito, con la nota ufficiale citata anche da Conti, che rivendicava il buon lavoro fatto dal conduttore, che ha portato il Festival a essere in attivo e quindi a non dover attingere alle risorse pubbliche e al canone. A difesa di Carlo Conti era intervenuto ieri anche Fiorello: “È vittima del Festival dell’insulto”, aveva detto nella sua edicola, accusando di invidia i suoi detrattori: “Lo insultano perché nella vita ce l’ha fatta. Questo è il nostro Paese, quando ce la fai ti insultano, devi essere punito”.