MUSIC BIZ
26 Aprile 2017
Che la terza serata dl Festival 2017, l’attesissima notte delle “cover” di questo terzo Sanremo da record (lo share ha sfondato il tetto del 50 percento martedì e del 47 percento mercoledì) targato Carlo e Maria, abbia inizio. Prima che il sipario si alzi sulla gara dei BIG e la sfilata dei super ospiti – Mika, il fenomeno LP ecc.. - la nuova formula prevede che siano le Nuove Proposte a sfidarsi. La festa decolla alle 20.50 con la prima delle nuove proposte: eliminati il “pirata” Tommaso Pini “Cose che danno ansia” e Valeria Farinacci “Insieme” (la canzone è scritta da Giuseppe Anastasi), mentre vanno in finale con Leonardo Lamacchia e Francesco Guasti, che si sono qualificati mercoledì sera, Maldestro con “Canzone per Federica” e Lele con “Ora mai”.
Sanremo celebra i 60 anni del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, per la prima volta al Festival. E’ infatti con un medley di classici dello Zecchino d’Oro (“Tagliatelle di nonna Pina” inclusa) cantato dal coro di giovanissimi che la grande platea dell’Ariston festeggia questa ricorrenza. Ma la gara deve iniziare, e Conti, ben consapevole della lunga serata che lo aspetta, e ci aspetta (!), introduce la prima concorrente, Chiara, sul palco per cantare Diamante, il gioiello che Zucchero compose nel 1989 su un testo di Francesco De Gregori. Entra in scena Ermal Meta, che ha scelto di misurarsi, sfoggiando un falsetto da vero virtuoso, con la melodia di Amara terra mia, brano che il grande Domenico Modugno scrisse con Enrica Bonaccorti.
Dopo di lui c’è Lodovica Comello con un’esibizione molto attesa, quella sulle note di Le mille bolle blu di Mina. L’ambientazione è da musical, Lodovica, nel suo look sbarazzino e un po’ retrò, è impeccabile, ma il confronto con l’originale è inevitabile, anche negli arrangiamenti. E’ la volta di Al Bano, interprete di Pregherò, la versione in italiano del classico soul Stand By Me portata al successo negli anni Sessanta da Adriano Celentano.
Il miracolo dell’Orquesta de Reciclados de Cateura avvolge il Festival. Sul palco, a eseguire Libertango di Astor Piazzolla, c’è l’orchestra dei bambini della favela di Cateura, in Paraguay, bambini che oggi, grazie al sostegno dell’Unicef, suonano in tutto il mondo con strumenti realizzati riciclando materiali abbandonati nella grande discarica in cui sono cresciuti. La gara riprende con una vera signora della canzone d’autore, Fiorella Mannoia, impegnata nella cover di Sempre e per sempre di Francesco De Gregori. La parola a Papa Francesco, al secolo Maurizio Crozza, il quale ha ammesso di preferire “i Subsonica a Samuel solista” e di aspettare con ansia “Michele Zarrillo che canta Miguel Bosé”. Consumata la divertente copertina del comico genovese, Alessio Bernabei canta, non senza qualche incertezza, Un giorno credi di Edoardo Bennato. Decisamente più godibile la versione di Paola Turci di un cavallo di battaglia di Anna Oxa, Un’emozione da poco, scritta, tra gli altri, da Ivano Fossati.
Mika canta George Michael. A Sanremo c’era stato dieci anni fa, quando, ancora un astro nascente del pop, si era esibito per la prima volta nel Bel Paese, ma oggi, dopo essere diventato una celebrità in tutto il mondo e aver conquistato il cuore del pubblico televisivo italiano, prima grazie al ruolo di giudice di XFactor e, più recentemente, con il trionfale show “Stasera Casa Mika, torna da showman consumato dialogando con l’orchestra per onorare la musica, che quando il mondo è così brutto, può farti innamorare. La musica cambia il colore della mia anima.. e se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo, o pensa che un arcobaleno sia pericoloso.. questo qualcuno lo lasciamo senza musica”, chiaro riferimento al rigurgito razzistico e omofobico del quale siamo testimoni in questo momento storico. Ma Mika è all’Ariston per cantare ed è con un medley dei suoi successi, in inglese e in francese, la sua seconda lingua (la terza ormai è l’italiano), che riesce, ancora una volta, a lasciare il segno. Di più. Dopo aver lanciato la notizia dell’arrivo della seconda edizione di “Casa Mika”, ha voluto regalare al pubblico una cover, la sua personalissima versione di Jesus To A Child, capolavoro del compianto George Micheal, scomparso il giorno di Natale. “Un regalo bellissimo, di intensità ed emozione”, conclude Carlo Conti.
Nel 1967, Don Backy portò a Sanremo L’immensità, brano scritto con un altro Big della canzone italiana, Mogol. Lo stesso anno nasceva Gigi D’Alessio, ed è anche per questo che il cantante partenopeo ha voluto cantare questo brano nella serata delle cover, una scelta che dimostra quanto lui e pochi altri fino a questo momento, primi tra tutti Fiorella Mannoia, sanno come rileggere un classico del passato. E’ il turno di Francesco Gabbani e del suo omaggio, il secondo della serata dopo Al Bano, ad Adriano Celentano e al suo celeberrimo reggae Susana. Missione compiuta, la platea gradisce.
Alessandro Gassman e Marco Giallini, protagonisti del film di imminente uscita nelle sale “Beata ignoranza”, scendono le scale dell’Ariston per promuovere la pellicola e per strappare la presentazione del prossimo concorrente, Marco Masini, il quale ha scelto di omaggiare l’amico Giorgio Faletti, scomparso nell’estate del 2014, con il brano che lo fece amare come cantante, ancora prima che come scrittore, proprio dal pubblico sanremese: Signor tenente. E’ un trionfo. Convince anche Michele Zarrillo, protagonista di una rilettura di un successo di Miguel Bosé datato 1993: Se tu non torni. E stupiscono l’intensità e la padronanza scenica della giovane stella di Amici Elodie sulle note di una melodia struggente di Riccardo Cocciante, Quando finisce un amore. Entrano in scena la figlia di Alain Delon e la nipote di Jean Paul Belmondo, ma il perché di questa breve passerella e della cantatina stonata delle due giovani, una sulle note di “Nel blu dipinto di blu” e l’altra su quelle del classico di Cutugno “L’italiano”, rimangono un mistero. Meglio la pubblicità.
Samuel ha scelto i Nomadi di Ho difeso il mio amore, una canzone bella, potente e ancora attualissima, che il frontman dei Subsonica, a Sanremo da solista, domina con maestria. Di tutt’altro segno è la scelta del trionfatore di Amici Sergio ‘Big Boy’ Sylvestre, accompagnato dai Soul System in salsa Black Eyed Peas per una versione soul/dance del tormentone anni Sessanta La pelle nera, di Nino Ferrer. L’effetto karaoke, complice qualche imprecisione di troppo, è inevitabile, ma il pubblico non sembra accorgersene e scandisce il tempo in segno di approvazione. Fabrizio Moro guadagna il palco e canta De Gregori intonando con disinvoltura La leva calcistica del ‘68, una canzone su misura per lui e il suo stile ruvido. La battaglia delle cover termina con Michele Bravi, interprete del brano La stagione dell’amore di Franco Battiato. Perfetto come sempre, ma forse un po’ troppo giovane per dare un senso a questa canzone. E’ il momento di ridere, stavolta con Luca e Paolo, che hanno scelto di prendersi gioco del Festival 2017. E dei luoghi comuni che dominano la vita degli italiani, le loro paure, le nostre paure, dalle discriminazioni a Donald Trump, e “dai rigori alla pericolosità - suggerisce Maria De Filippi - “degli uomini stupidi”.
Ermal Meta vince la sfida delle cover. La (troppo) lunga terza notte del Festival prosegue con la sfida dei BIG a rischio eliminazione: Ron, Raige con Giulia Luzi, Bianca Atzei (il compagno, il super campione Max Biaggi, la segue dalla platea), Clementino, Giusy Ferreri, e Nesli con Alice Paba scendono in campo per giocarsi il tutto per tutto. Ma che fine ha fatto LP?. Prima c’è la proclamazione del vincitore delle cover: terzo posto per Marco Masini con “Signor tenente”, secondo posto “Un’emozione da poco” interpretata da Paola Turci, primo posto, il podio, “Amara terra mia”, la cover di Ermal Meta. Il suo impegno è premiato.
LP entra in scena poco prima dell’una di notte e canta la hit che l’ha fatta amare (anche) dagli italiani, Lost On You. Conti fischietta per lei e ricorda le sue origini italiane, lei gli svela un trucco per fischiare meglio, stare lontano dal microfono, e regala il bis cantando il nuovo singolo Other People. E’ speciale LP. Ma la linea passa a Rocco Tanica, che sottolinea a modo suo “l’evidente rivalità Elodie e Al Bano”. E fa ridere parecchio con la sua consueta rassegna stampa.
Arriva il verdetto dei sei Big a rischio eliminazione: Nesli e Alice Paba, e Raige con Giulia Luzi sono fuori dai giochi. Viceversa, Clementino, Bianca Atzei, Giusy Ferreri e Ron rientrano in gara da titolari e vanno in finale.
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