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Music Biz

Niccolò Fabi: come ho trasformato il dolore della morte di mia figlia in amore

Otto anni fa nasceva la Fondazione in onore della figlia morta di meningite

«Non so neanche se oggi la chiamerei ancora così, la Fondazione: il motivo per cui continua Parole di Lulù non è continuare ad avere un rapporto con qualcuno che non c'è più», aveva detto Niccolò Fabi al Corriere della Sera, preparandosi all'anniversario (1 settembre) della nascita della fondazione dedicata alla figlia Lulù, morta nel 2012 a 22 mesi per una meningite. «Eventualmente è rimanere attaccati a quello che noi abbiamo imparato grazie all'esistenza di qualcuno, ci permette di concretizzare qualcosa». 

In questi otto anni, sono stati raccolti 250mila euro, grazie al quale sono stati avviati tanti progetti. «Tutte le cose più importanti che ho imparato le ho imparate separandomi», riflette Fabi. «Quindi non riesco a vedere una fine di qualcosa come qualcosa di negativo, che toglie dignità: non considero neanche il fatto che io e Shirin ci siamo lasciati come un fallimento, anzi a maggior ragione Parole di Lulù ha un ulteriore significato, in virtù di questo. Parole di Lulù è un sentimento, e quel sentimento per fortuna non è che si esaurisce».

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