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L'emittente televisiva statunitense HBO, che manderà in onda il documentario "Leaving Neverland" il prossimo marzo è stata denunciata dalla famiglia di Michael Jackson. I familiari della pop star morta nel 2009 ritengono la pellicola denigratoria e diffamatoria. Il film indaga sui presunti abusi sessuali sui minori di cui il re del pop si sarebbe macchiato e per questo chiedono un risarcimento di 100 milioni di dollari.
Nel dettaglio, l'emittente tv non starebbe rispettando una clausola stipulata con il cantante nel 1992 quando, in occasione del "Live in Bucharest: The Dangerous Tour", si sarebbe impegnata a non mandare mai in onda - nel presente e nel futuro - nessun documento diffamatorio nei confronti del musicista. Con Leaving Neverland, la clausola non sarebbe rispettata.
Secondo la famiglia di Michael Jackson, il film sarebbe basato su fatti falsi e l'immagine del parente defunto sarebbe messa in cattiva luce. "Se avessero realizzato un film oggettivo allora davvero si permetterebbe al pubblico di formare il proprio giudizio", hanno commentato gli avvocati.
I familiari del cantante hanno, inoltre, dichiarato: "Leaving Neverland non è un documentario, è quel genere di massacro da tabloid di un personaggio che Michael Jackson ha sopportato in vita, e che ora gli tocca anche dopo la morte". Nella pellicola, che dura 4 ore, Wade Robson e James Safechuck raccontano gli abusi sessuali subiti nel Neverland Ranch.
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